Girare i propri contenuti video non è semplice, ma farlo con maggiore efficienza è possibile. Servono preparazione, metodo e il giusto allenamento per migliorare le performance comunicative davanti alla telecamera.
Non è facile iniziare. Siamo onesti.
Partiamo da qui: chi dice che girare i propri video sia facile, o ne fa tutti i giorni o non ne ha mai fatti. Il primo gruppo di stakanovisti del video resta ben poco popolato e il secondo, degli allergici alla telecamera, è tuttora molto numeroso, nonostante molti indecisi, a partire dalla quarantena, ne siano usciti, a volte loro malgrado a volte con appassionato slancio.
Far parte del primo gruppo non è certo un traguardo – a meno che tu non sia magari un attore o uno youtuber di professione, ma questa è un’altra storia – dato che girare video ogni giorno non è nemmeno, tra l’altro, una routine sostenibile e ottimale per aumentare la qualità complessiva dei video prodotti; ma anche far parte ancora del secondo gruppo, quello di chi non ha ancora iniziato a registrare i suoi video sta diventando ogni giorno più scomodo, se sei consapevole che investire nel tuo personal branding è ormai vitale nel panorama di business attuale.
Immagino che tu stia iniziando a cercare la tua formula per produrre contenuti video con costanza e ti consiglio di far pace subito con questa idea: l’impresa non è affatto facile, né immediata, specialmente se non hai ancora rodato un tuo metodo e accumulato un po’ di esperienza, ma puoi riuscirci, davvero, con risultati ogni giorno migliori e risparmiando parecchia fatica attraverso una sana dose di pianificazione e, ove possibile, con l’aiuto di professionisti.
Cura allenamento ed equipaggiamento
Stiamo naturalmente parlando di video in cui ci metti la faccia, e non solo di stories su Instagram (che restano comunque un campo di allenamento prezioso). Mi riferisco a video di qualità nei quali condividi con il tuo stile narrativo i tuoi contenuti di valore, regalando soluzioni al tuo target e costruendo così, passo dopo passo, la tua credibilità e un rapporto di fiducia che, diversamente, impiegheresti molto tempo – e numerosi incontri dal vivo con i tuoi potenziali clienti – a consolidare.
Mettersi davanti alla telecamera, o alla webcam, sembra un percorso a ostacoli: affrontare la paura del giudizio, la pigrizia, gli ostacoli tecnici e magari il disagio nel rivedersi, all’inizio non è semplice per nessuno. Anche i più motivati in questa impresa, incontrano onde alte e tempeste lungo la loro navigazione nel video marketing.
Serve allenamento ed equipaggiamento.
Non solo tecnico: anche e soprattutto personale.
Sei tu, la tua capacità di comunicare e “bucare lo schermo” a fare gran parte della differenza tra un video convincente e un video che sarebbe stato meglio non pubblicare affatto. Solo quando l’esperienza cresce, allora matura la tua consapevolezza, le abilità comunicative si affinano e inizi finalmente a divertirti. E soprattutto a ottenere gli obiettivi che ti eri prefissato.
Quando poi finalmente ti senti a tuo agio, giochi anche con le potenzialità del canale che hai scelto, iniziando a sperimentare più serenamente. Nello stesso tempo in cui prima registravi un paio di video, arriverai a registrarne molti, magari in blocco.
Non accade subito, te lo dico onestamente. Ma prima inizi, prima arriva il momento in cui puoi dirlo con grande soddisfazione: girare video efficaci è diventato facile.
Una nuova stagione
Certamente questo imprevedibile 2020, dalla quarantena in poi, ci ha catapultati in una nuova realtà: tutti noi ci colleghiamo in streaming video ogni giorno per riunioni, presentazioni, webinar. Volenti o nolenti, sono tantissimi i professionisti che hanno iniziato, o stanno continuando, a comunicare il loro metodo, le loro esperienze, in video registrazioni destinate al web. Se non sei tra questi, è facile aver notato almeno un competitor che ha iniziato a farlo. Fioriscono le occasioni ma cresce anche la necessità di realizzare prodotti video di qualità sempre maggiore.
Efficienza non equivale a “buona la prima”
Grazie alla mia attività di attrice, da anni mi trovo davanti alla telecamera regolarmente. Questo mi ha permesso di unire l’esperienza accumulata sui set al training del public speaking dal vivo, in modo da creare un metodo di video speaking, con strumenti e soluzioni adatte ad allenare, in modo personalizzato, professionisti e imprenditori. Individui che sebbene di mestiere facciano altro, hanno la necessità stringente di comunicare in video con efficacia e professionalità fin dalle prime occasioni.
In questi anni da video speaking trainer ho osservato che una delle favole, dei falsi miti più diffusi e fuorvianti che riguardano il comunicare in video, sia credere nell’equazione “video efficace” = “buona la prima!”. Ci si illude, in pratica, che i bei video, quelli che funzionano, siano stati realizzati in pochi minuti.
“Buona la prima!” su un set, lo grida entusiasta il regista quando tutto è miracolosamente andato bene fin dal primo ciak. Ma quando inizi a produrre video, e magari sei da solo nel tuo studio o a casa, ti accorgi in fretta che sembra un miraggio, un lontanissimo traguardo, una storia favolosa che capita solo agli altri.
È incredibilmente diffusa la convinzione che sbagliare o ripetere per perfezionare, sia un segnale di inefficacia e inefficienza nel proprio metodo e nella propria attitudine. Facciamo pace anche con questa idea: all’inizio è normale per tutti, fa parte del percorso anche di quanti ci appaiono come comunicatori esperti fin dai primi video pubblicati.
Se ti è possibile, soprattutto nelle prime esperienze, il mio consiglio è creare un team di lavoro, specialmente per gli aspetti tecnici, in modo da poterti concentrare sulla tua performance comunicativa. Anche affidandoti a una crew professionale, “buona la prima” non è una necessità tassativa, nessuno che produca video professionalmente se lo aspetta da te: ma almeno le ripetizioni possibili nel tempo a disposizione, saranno volte a migliorare il tuo messaggio, a come lo comunichi e non a risolvere problemi di natura tecnica. Anche formare dei collaboratori nel tuo team di lavoro, per avere un supporto “in casa”, è un ottimo sistema per sgravarti da molte distrazioni e ostacoli e permetterti di concentrarti solo su cosa dici e come lo dici.
“Buona la prima” non è un traguardo che è realistico aspettarsi nei primi tentativi. In ogni caso, resta un ottimo obiettivo a cui puntare per ridurre il tempo da dedicare alle registrazioni. Anche se all’inizio servirà ben più di un tentativo, un’accurata progettazione e preparazione saranno molto preziose. Così sarai pronto a registrare un video ottimale in pochi take/riprese – come si dice in gergo.
Quanto dura questo “inizio” di ripetizioni e tentativi? Dipende da tantissimi fattori, ma potrebbe anche durare molto poco e potresti ritrovarti, già dopo una manciata di video, a migliorare esponenzialmente: lo vedo accadere regolarmente con i professionisti che alleno nei video speaking training.
Nella prossima parte di questo articolo ti fornirò alcuni consigli utili per arrivare prima e meglio a questo mitico traguardo del “buona la prima”. E ottimizzare quindi il tuo impegno nel registrare video, come nelle favole che pensi accadano solo agli altri.
PS – Mi sono divertita a creare un fake webinar (una rivisitazione del famoso TED di Will Stephen) in cui parlo di NULLA e, in pratica, applico molte delle strategie di video speaking che insegno.
Photo Cover: Michela Piccinini