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Ridare voce all’artigianato facendo squadra, il progetto di tre imprenditrici marchigiane

di Elisa Marasca
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Alice Cococcioni, Daniela Diletti e Alice Vitelli sono tre artigiane e imprenditrici del settore della pelletteria. Provengono dal distretto calzaturiero marchigiano e hanno una solida tradizione famigliare in questo campo, ma hanno deciso di produrre in modo diverso dal passato, più sostenibile e con l’aiuto del personal branding tramite Instagram.

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Alice Cococcioni gestisce Exseat, un brand di borse, zaini e accessori frutto di una trasformazione: tessuti recuperati da auto in disuso e cinture di sicurezza che smettono di essere rifiuti e diventano risorse preziose a cui dare nuova vita. Daniela Diletti è la founder di La Marchigiana, negozio fisico (a Torino) e online il cui claim recita «Scarpe per andare lontano e borse in cui raccogliere esperienze. Creazioni fatte come un tempo ma pensate per la vita contemporanea. Tutto Made in Marche». Alice Vitelli ha creato La Scarpetta di Venere, brand di scarpe artigianali per donna e uomo, «ma prima di tutto è una famiglia che non ha mai smesso di credere in un sogno».

Com’è cominciata la tua avventura? Perché hai scelto di dedicarti a questo lavoro?

Alice Cococcioni: La storia di Exseat unisce due generazioni in un’azienda famigliare nelle Marche, a Monte Urano (in provincia di Fermo). La spinta coraggiosa di fondare il brand viene da me, Alice. Alcune esperienze in realtà lavorative legate al mondo della moda mi hanno fatto presto capire che quel sistema di sovrapproduzione e vendita veloce è molto distante dalla mia etica. Ho deciso quindi di prenderne le distanze e di mettermi in gioco con un progetto personale, nel tentativo di invertire la rotta.

Alice Cococcioni – Exseat Bag

Alice Cococcioni – Exseat Bag

Sono partita dalla consapevolezza che compiere azioni in chiave sostenibile, come il riciclo ed il recupero di materiali usati, siano essenziali per la nostra vita su questo pianeta. E a questo si è aggiunto il forte fascino esercitato su di me dalla nuova identità di un oggetto nato per la seconda volta, già carico di una sua storia e pronto per arricchirsi di nuovi valori. Ecco quindi che le idee alla base del progetto iniziano a concretizzarsi, e per farlo decollare ho deciso di rientrare nell’azienda di famiglia, con ben 40 anni di esperienza manifatturiera nei settori delle calzature e della pelletteria.

Daniela Diletti: Sono nata in provincia di Ascoli Piceno, figlia di un imprenditore del ramo calzaturiero. Ho studiato Storia dell’arte a Viterbo e Architettura del paesaggio a Torino, poi ho fatto per molti anni la ricercatrice. Intanto la crisi dei primi anni Duemila si è portata via l’azienda di famiglia e mio papà ha iniziato a fare l’ambulante, vendendo a prezzi popolari le giacenze di magazzino. Io per anni mi sono divisa tra l’assistenza universitaria, il lavoro in un call center e i mercati di tutta Italia. A un certo punto ho deciso di aprire “La Marchigiana”, un piccolo negozio con annesso laboratorio a Torino.

Daniela Diletti – La Marchigiana

Daniela Diletti – La Marchigiana

Ho iniziato a disegnare e progettare, mentre Gabriele e Filomena, i miei genitori, si sono rimessi a tagliare pellami e incollare suole, anche se vivevano a centinaia di chilometri di distanza. Ma perché limitarsi a progettare, realizzare e vendere borse e scarpe quando si può mettere in piedi anche un progetto che insegni a farle? Ecco che è nato Ateliereventi, sempre a Torino, che è un po’ coworking e un po’ laboratorio per falegnami e pellettieri, dove si possono seguire corsi di artigianato contemporaneo per imparare vecchi mestieri da trasformarli in professioni future.

Alice Vitelli: È iniziata con la realizzazione della mia tesi di laurea, ho realizzato il mio primo modello di scarpe con l’intento di avviare un brand che rappresentasse i valori che mi descrivevano. La scelta di dedicarmi a questo lavoro è nata dall’esigenza di dare seguito al lavoro e ai sacrifici dei miei genitori, riconoscere la loro professionalità e rompere definitivamente un sistema calzaturiero che dagli anni 2000 non dava più frutti, e stava rovinando quella tradizione del saper fare le scarpe tipica del distretto marchigiano.

Alice Vitelli – La Scarpetta di Venere

Alice Vitelli – La Scarpetta di Venere


Quando hai capito l’importanza del personal branding, soprattutto nei social?

Alice C: Non ho mai utilizzato molto i social media per motivi personali perché sono abbastanza riservata, ma ne ho riscoperto l’importanza da un punto di vista lavorativo quando ho iniziato il progetto di Exseat. Lavorare nel campo dell’artigianato ed optare per una vendita diretta ti obbliga in un certo senso ad utilizzare questi canali, e farlo in maniera anonima, parlando sempre e solo di prodotto, affidandosi a influencer e sponsorizzate secondo me non è la strada giusta per fidelizzare ed entrare in empatia con il pubblico di riferimento. Chi sceglie l’artigianato sceglie anche una serie di valori insiti sia nel prodotto che nella persona/e che lo pensano e lo producono. Il racconto senza includere il personal branding sarebbe una storia a metà che nessuno avrebbe voglia di leggere. O, anche nel caso in cui iniziasse quel libro, lo abbandonerebbe presto per mancanza di coinvolgimento.

Daniela: Inizialmente è stato naturale l’approdo a Facebook perché sono stata una studentessa universitaria cresciuta con Myspace e Fotolog! Ma la svolta per la comprensione dell’importanza del personal branding nei social è stato l’incontro con Gaia Segattini (Fashion designer, blogger, influencer e consulente marchigiana) nel 2017.

Alice V: Sono una persona curiosa anche se poco tecnologica, ma essendo sempre alla ricerca di ispirazioni ho seguito sin dalle origini il fenomeno dei blogger, soprattutto di moda come The sartorialist o The Blonde Salad, poi è arrivato Instagram e Pinterest e nonostante non avessi consapevolezza del suo effetto ho subito aperto un profilo. Come Scarpetta di Venere ho iniziato a postare e nel 2013 ho realizzato che avevo bisogno di un aiuto grafico e artistico per seguire il profilo. Così ho chiesto aiuto ad una mia amica laureata all’Accademia delle belle arti. Nel 2018 ho sottoscritto un contratto con una agenzia, con la quale ho iniziato a curare programmaticamente social, blog e sito.

Cos’è il personal branding per te?

Alice C: È come se noi stesse fossimo parte integrante del prodotto. Attraverso il nostro vissuto, i nostri valori e la nostra visione del mondo, il prodotto/servizio si arricchisce di connotati ulteriori. Oggi è fondamentale per emergere, soprattutto in rete.

Daniela: È la comunicazione della propria visione del mondo, finalizzata alla commercializzazione dei propri prodotti o all’impiego delle competenze personali.

Alice V: Poter dare una voce al prodotto che realizziamo: raccontare come esso viene realizzato e perché, essere trasparente, trasmettere i nostri valori e le tradizioni.

Oggi chi gestisce i tuoi social?

Alice C: Io.

Daniela: Io.

Alice V: Gestisco i social personalmente e una professionista si occupa del piano editoriale. Da qualche mese ho inserito anche un collaboratore che gestisce le ADV dei social, dato che fino a poco tempo fa in alcune giornate i social mi occupavano anche l’ottanta per cento del tempo.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Alice C: Vorrei ampliare la gamma prodotti, poi c’è il progetto che condivido con Alice e Daniela: Ecosistema Manifattura, cioè una scuola innovativa teorico/pratica che mira a formare artigiani e artigiane con competenze specifiche e soft skill.

Daniela: La fondazione di Gilda (il Tour che porta in giro per il mondo gli artigiani digitali italiani) e, come ha detto Alice, la scuola Ecosistema Manifattura che formerà gli artigiani e le artigiane del settore calzaturiero e pellettiero del futuro.

Alice V: Lavorare per vivere meglio, creare un progetto aziendale cucito sulle mie esigenze di vita, di mio fratello e delle nostre famiglie. Molti sono i progetti in essere, ma tutti comprendono il fatto di avere la possibilità di vivere e lavorare con soddisfazione e leggerezza. Tali progetti non possono prescindere dallo sforzo di sostenibilità che ambisce a superare la struttura a basso utilizzo di materiali tipico della mia impostazione artigiana, attraverso l’incremento dell’efficienza del ciclo vita.

 

Elisa Marasca

 

 

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1 commento

Artigiani e personal branding - La Scarpetta di Venere 6 Dicembre 2021 - 15:24

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