Ventidue anni, studente alla Bocconi e imprenditore del settore vitivinicolo. Tommaso Moroni Zucchi, fidentino, ha energia, voglia di fare, passione e determinazione. Caratteristiche che lo hanno portato, nonostante la giovane età e gli studi ancora in corso, ai vertici dell’azienda Ca Nova Vigne & Vini di Costamezzana (Parma). E a ciò si affianca anche Artiessenze, una start up che produce il liquore Arzà, che unisce il sapore di zafferano con l’aroma della buccia d’arancia.
Tommaso, sei giovanissimo ma già hai un curriculum ricco di esperienze professionali, mentre prosegui gli studi universitari alla Bocconi. Com’è la vita da studente lavoratore?
Sarò da subito molto sincero, è molto difficile ma per chi – come me – ama le continue sfide è davvero tutto stimolante. La chiave di tutto è l’organizzazione e, in azienda, la divisione dei ruoli nel proprio team. La priorità è il mio percorso universitario, che ho veramente apprezzato, e la sua conclusione è ormai vicina. Se mi è stato possibile fare tutto quello che, faticosamente, ho cercato di portare a termine in questi cinque anni lo devo sicuramente ai miei soci, alla mia famiglia e al coraggio che qualcuno evidentemente non mi ha mai fatto mancare.
Entriamo nel dettaglio. Attualmente lavori alla cantina Ca’ Nova di Costamezzana. Come arrivi in questa azienda? Quali sono i vostri vini migliori?
L’impegno e il lavoro in Cà Nova Vigne & Vini inizia nel settembre 2019 quando mio nonno Renzo mi ha iniziato ad affidare le funzioni commerciali e marketing della azienda agricola: la mia vera e propria prima mansione! Da lì ho iniziato con i nostri collaboratori, i pilastri del successo, un confronto quotidiano a 360 gradi per valorizzare al meglio i nostri prodotti e individuare idee e strategie per il futuro. Il lavoro nel settore vitivinicolo è tosto e i risultati di una scelta fatta oggi, buoni o cattivi che siano, si possono valutare solo a distanza di un anno. Questo aspetto mi ha sempre affascinato e da giovane ritengo che abbia un significato molto bello: guardiamo sempre avanti, al domani, investiamo su noi stessi e su chi ci sta intorno, non pretendiamo tutto e subito.
Cà Nova ha una produzione d’annata di circa 50mila bottiglie suddivise in otto etichette, due vini frizzanti DOC, il nostro lambrusco, due vini spumanti e tre vini fermi. Se devo esprimere un parere personale consiglierei sicuramente la nostra Malvasia frizzante DOC, che quest’anno a maggio abbiamo avuto l’onore di vedere premiata come miglior malvasia al Festival di Sala Baganza. È un vino che apprezzo moltissimo anche da giovane e per i giovani, di facile bevuta, aromatico e molto versatile. Inoltre altri due consigli: il nostro spumante Blanc de Blanc e il nostro merlot fermo in purezza, andate a dare una occhiata sul nostro sito.
Fin dai tempi della scuola sei sempre stato attivo in associazioni e consulte studentesche e anche oggi sei molto attento alla formazione. Tutto come ti è d’aiuto nel tuo lavoro?
Gli esami non finiscono mai… soprattutto quando devi gestire la tua azienda. Nonostante il proprio background e la preparazione nel tuo mestiere, la vita ci mette in continuazione davanti a sfide difficili sia dal lato umano che professionale. La formazione non è una perdita di tempo ma un momento importante che deve essere pianificato e gestito, cercando di comprendere quali sono le necessità e su quali competenze puntare per far crescere se stesso e i propri collaboratori, in ottica stimolante e in sintonia con i valori aziendali. Io credo nei giovani, non potrei fare altrimenti. Credo in quei tanti ragazzi che sognano di poter cambiare il corso degli eventi e portare innovazione soprattutto nel proprio Paese, che ha sempre più bisogno di noi. Spero di potermi dedicare sempre di più a questi aspetti e a questo obiettivo. Nel mio giovane passato l’ho fatto a livello studentesco con i ragazzi delle scuole della nostra provincia. Nel mio futuro? Non ci spaventa nulla, vedremo.
I tuoi profili social sono molto curati e provieni da una famiglia di imprenditori, molta nota nel parmense. Come curi la tua comunicazione? Pensi che dedicarsi al proprio personal branding sia d’aiuto per il proprio prodotto e la propria attività?
Fin dal liceo ho capito l’importanza dei social e dei contatti e reti di amicizie che si vengono a creare grazie a questi strumenti. Instagram, Facebook e LinkedIn sono delle vere e proprie piattaforme di diffusione, informazione e comunicazione (su opportunità lavorative e non), ma anche per restare aggiornati sul mondo e sul mercato a cui appartengo. I miei profili sono curati, ma non artificiali. Scelgo di rappresentare vari aspetti della mia vita, da quella privata a quella lavorativa, sempre con lo scopo di rendere partecipi amici e colleghi dei successi e delle scelte che ogni giorno compiamo con i nostri progetti. Mostrare la propria realtà crea engagement, di conseguenza far vedere al mondo chi si è e cosa si fa porta le persone ad avere un legame anche emotivo, che va saputo cogliere e valorizzare.
Spesso e volentieri partecipi ad incontri di associazioni di categoria, a Masterclass e a percorsi di formazione. Credi che anche questo sia un buon modo per fare rete e promuovere il proprio brand e la propria attività?
Partecipare ad eventi, masterclass e associazioni di categoria permette di lavorare su due aspetti fondamentali per un’azienda. in primis ti arricchiscono come persona e come imprenditore: conoscere personaggi del proprio settore e imparare da loro i trucchi del mestiere sono opportunità da non farsi mai scappare. In secondo luogo manifestazioni e associazioni di questo genere ti permettono di mostrare il tuo brand, creare legami, collaborazioni e rapporti di amicizia.
Andare anche aldilà della propria dimensione aziendale, talvolta troppo limitata rispetto alle sfide che ci attendono, è un segno di forza e non di debolezza. Per questo faccio ad esempio parte del CdA del Consorzio dei Vini dei Colli di Parma dove si guarda al territorio e a come valorizzarlo dal punto di vista enologico, superando le barriere delle singole aziende vitivinicole per unire le forze e le idee di ogni imprenditore. Vince la squadra, sempre.