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Tiziana Rivale «Sito web e YouTube? Non bastano per restare celebri in tutto il mondo»

di Annarita Cacciamani
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Il grande pubblico la conosce soprattutto per “Sarà quel che sarà”, il brano con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 1983. La carriera di Tiziana Rivale è, però, molto di più. Tiziana è un’artista a tutto tondo che si è confrontata e si confronta tuttora con generi musicali diversi, una scelta artistica apprezzata soprattutto all’estero.

Ha iniziato a cantare a 11 anni e il suo background è imbevuto di blues e musica “nera”. Oggi, ad ormai, quarant’anni da “Sarà quel che sarà”, continua a cantare e produrre musica in Italia e all’estero, coltivando il rapporto con i suoi fans sia sfruttando le possibilità offerte dal web, sia viaggiando e conoscendo le terre in cui più la sua musica è amata.

Tiziana, lei è nota al pubblico soprattutto per il brano “Sarà quel che sarà”, con cui vince il Festival di Sanremo nel 1983. Successivamente la sua carriera si è sviluppata soprattutto all’estero. Perché questa scelta dopo il successo di “Sarà quel che sarà”?

Chi lo sa… Sarà forse perché ho sempre cantato vari generi in lingue straniere e per i discografici italiani non andava bene. Devo dire che, al contrario di quanto è accaduto in Italia, all’estero mi hanno sempre invitato e oggi ho varie produzioni sparse in varie nazioni. Come si dice… Nemo profeta in patria.

A proposito di Sanremo, è terminata da poco l’edizione 2022. Lo ha seguito? Secondo lei, Sanremo rappresenta ancora la vetrina più importante per i cantanti italiani?

Il Festival di Sanremo? Non lo seguo, per carità!!! A mio avviso, da molti anni non è più un festival e perciò me ne sono dissociata. Voglio dirlo in maniera chiara: l’Arte, quella con la A maiuscola, è un’altra cosa.

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Lei ha iniziato a cantare da giovanissima. Come ha visto cambiare il mondo della musica e dello spettacolo in questi anni?

Fin da bambina avevo la passione per la musica e sono stata fortunata ad avere una gavetta in tempi migliori, quando si cantava in discoteca con la band. Oggi è un po’ diverso… C’è forse troppo rumore, troppa trasgressività, che a volte, se artificiosamente esagerata e fine a se stessa, fa solo danni.

A causa della pandemia, le opportunità di assistere a concerti dal vivo sono sempre meno. La radio e la televisione stanno cambiando tanto, mentre sempre più importante sta diventando il web. Lei come utilizza strumenti quali social, sito web o YouTube?

Navigando sul web si scoprono cose che nessuno immagina e invito tutti a fare le dovute ricerche, anche riguardo al periodo che stiamo vivendo. La verità bisogna cercarla con molta pazienza. Per quanto mi riguarda, curo personalmente e con molta attenzione il mio sito web. Ho inoltre un canale ufficiale YouTube dove è possibile ascoltare la mia produzione musicale. Questi sono i mezzi ufficiali che utilizzo.

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Oggi molti artisti, anche giovanissimi, diventano famosi grazie a YouTube e ai talent show. Il rischio non può essere quello di venire travolti da una fama improvvisa ed inaspettata? Come si gestisce la pressione dell’essere “famosi”?

Penso sia utile, molto utile, essere presenti in Rete ma non basta. Per essere cantanti, essere artisti è necessario tanto lavoro. Bisogna studiare, provare e viaggiare per avere la giusta visione dell’essere artisti. Poi la fama può arrivare o meno ma quando arriva non sempre si è pronti. Molti si illudono ma per poco tempo, perché la realtà è ben diversa.

Per un artista il rapporto con i fans è fondamentale. Come ha gestito negli anni il rapporto con il pubblico? Come è cambiato nel tempo? Quali strumenti utilizzava in passato e quali utilizza ora? Ad esempio, lei è molto apprezzata in Messico…

Ho sempre viaggiato con piacere per il mio lavoro ed è fondamentale per conoscere nuovi Paesi, gente e costumi diversi. Viaggiare è importante anche perché consente di costruire e coltivare il rapporto con il pubblico. Parallelamente utilizzo i miei canali ufficiali per mantenere il contatto con il mio pubblico in maniera diretta, senza filtri o mediazioni di alcun tipo. Nel 2019 durante un mio tour a Città del Messico ho avuto una piacevole sorpresa: “Disco d’oro alla carriera”. Infatti, all’estero mi conoscono con generi diversi che da noi ignorano. Come al solito, nessuno è profeta in patria.

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Quali sono i suoi progetti futuri?

È uscito da poco un nuovo CD “Rivale in Classic” e regolarmente incido per produzioni straniere, è tutto sul mio sito ufficiale.

 

Annarita Cacciamani

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