Una giovane musicista ha trasformato la passione per la musica e i social media in una carriera di successo, tra autenticità e collaborazioni prestigiose.
In un mondo sempre più digitalizzato, dove la maggior parte delle nostre esperienze quotidiane passano attraverso i social, la carriera artistica di molti musicisti è spesso intrecciata con le piattaforme social. È il caso di una giovane artista che oggi ha quasi 240mila follower su Instagram e che ha saputo trasformare il suo amore per la musica in una carriera grazie all’uso sapiente dei social media. Dal suo percorso universitario a Milano fino alle collaborazioni con figure di spicco del mondo dello spettacolo, Serena Pocaiontas (il vero nome è Serena Ionta) ci racconta come un semplice ukulele e la passione per la condivisione online abbiano dato vita alla sua carriera musicale. Conosciuta per la sua delicatezza vocale e per l’autenticità dei suoi contenuti, ci svela i retroscena del suo viaggio artistico e condivide consigli per chi vuole seguire le sue orme.
Come è iniziata la sua carriera?
La mia carriera musicale è iniziata grazie a un mix di ukulele e piattaforme social. Durante il mio periodo da studentessa a Milano, dove frequentavo il corso di Management presso l’Università Bocconi, mi sono innamorata di uno strumento piccolo, maneggevole e semplice da approcciare che è poi diventato il mio più fedele compagno di viaggio: l’ukulele. Era il 2016 e stavano iniziando ad andare di gran moda le foto sui social, ma io avevo deciso di iniziare a creare video di ukulele per la mia cerchia di amici/follower. Qualche anno dopo alcune celebrità del mondo dello spettacolo iniziano (incredibilmente) a notare i miei contenuti su Instagram. Arriva il messaggio di Leonardo Pieraccioni, che mi chiede di partecipare con la mia voce al suo film ‘Il sesso degli angeli’, poi quello di Rosario Fiorello, che mi invita come parte del cast di VivaRai2, e poi ancora quello di Walter Veltroni e di Gabriele Muccino, per bellissime collaborazioni. Continuare instancabilmente a creare contenuti social ha dato vita alla mia carriera da musicista, e la mia fedele nicchia di follower appassionati di ukulele e musica indie sono la mia più grande soddisfazione.
Cosa vuol dire per lei fare musica?
La musica è un momento solo mio, di raccoglimento e di riflessione. Avendo una personalità molto introversa ho sempre trovato un grande conforto nel potere della musica, e nella capacità che un’attività semplice come cantare e suonare una canzone ha di farmi riconnettere con me stessa e ritrovare l’energia che utilizzo nei contesti sociali.
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Nella sua storia di artista i social media le sono serviti come strumento oppure si è fatta influenzare dalle loro dinamiche?
Per me sono stati imprescindibili – al punto di doverli ‘ringraziare’ nel racconto di come è iniziata la mia carriera. Non sarebbe esistito l’account @serepocaiontas senza Instagram, e sono felice di aver mantenuto una grande coerenza sulla piattaforma da quando ho iniziato a prendere seriamente il progetto (circa 3-4 anni fa) a oggi. I social hanno ovviamente lati buoni e cattivi, e qualsiasi contenuto con un minimo di viralità espone l’artista (e soprattutto la persona) a commenti belli e meno belli. Il trucco sta nel saper prendere il lato positivo delle piattaforme senza lasciarsi scoraggiare. Io mi reputo una content creator e mi diverto molto a lavorare con le piattaforme social: credo che questa sia la chiave di volta per far funzionare il progetto musicale senza annoiarmi mai.
Che consigli darebbe a una persona che voglia seguire le sue orme?
Il primo consiglio che darei è quello di continuare a cercare nuove sfide sempre e di studiare la musica nelle sue mille sfaccettature. Poi suggerirei di avere ascolti molto variegati: qualunque artista, anche se sceglie di concentrarsi su un particolare genere, dovrà fare qualcosa di nuovo e di speciale per rendersi riconoscibile al pubblico. Questo può scaturire dall’incontro di generi diversi, dall’ascolto di musica appartenente a epoche diverse e anche dalla fusione della musica con altre arti (leggere un bel libro può essere una fonte di ispirazione, così come può esserlo guardare un film).
Cosa pensa del panorama musicale italiano in questo momento storico?
Il panorama musicale di oggi è molto volatile, fatto di mode brevi e senza superstar. I trend contano molto di più delle canzoni, e questo per un autore può essere svilente. Secondo me è molto importante, per lasciare un’impronta, non concentrarsi troppo sui risultati immediati (le views, gli stream) di un brano, ma restare autentici e passare il proprio messaggio senza piegarsi a mode di passaggio solo per la necessità di essere come gli altri. Prima o poi l’autenticità tornerà a essere importante.
Qual è il suo punto di forza?
Secondo me la cosa per cui sono più riconoscibile è la delicatezza. Per me non ha mai avuto alcuna importanza essere in grado di raggiungere note altissime o urlare più degli altri, ho sempre preferito un modo di cantare dolce e vellutato.
Con quanta consapevolezza sta tracciando il tuo personal branding?
Con una buona dose di consapevolezza. Essendo parte del mondo dei social da qualche anno ormai, ho sempre deciso cosa fosse in linea con il mio personaggio prima di accettare collaborazioni, partecipazioni ad eventi e creazione di contenuti vari. So cosa funziona bene per me e per il mio pubblico e cerco di rigare dritto su questo punto.
Progetti futuri?
Tanta scrittura, tante canzoni e ancora traduzioni/rivisitazioni di pezzi famosi sulle mie piattaforme social che ultimamente mi hanno regalato una crescita anche a livello internazionale. Stay tuned!