La colazione a Torino è un rito che si tramanda dal 1927. Parliamo di un tempo storico ricco di aspettative, colmo di speranze e di sogni da vivere. L’economia italiana cominciava a crescere in maniera stabile, l’occupazione aumentava gradatamente, i consumi rappresentavano il volano economico del Paese. Il brand nasceva inconsapevolmente e diveniva un marchio a sua insaputa. Negli anni ‘20 si passeggiava sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele II a Torino, a due passi dalla statua che lo rappresenta, dove nasceva la pasticceria Eccelsa, poi divenuta Gerla 1927. Il locale era un’icona della gastronomia e oggi ha conservato tutto il fascino degli arredi originali, diventando uno dei luoghi più amati dai torinesi per iniziare la giornata con dolcezza.
Vecchie storie e nuove abitudini si incontrano nell’antropologia culturale di Torino, mescolando il passato con il moderno perché è importante credere alle radici culturali. Al bancone oppure comodamente seduti al tavolino si scelgono fra 25 diversi tipi di lievitati: dai classici croissant anche in versione mini alle specialità. Le vetrine coinvolgono le persone esponendo più di 75 differenti tipologie di cioccolatini – ripieni e non – e ancora minions, macarons, biscotti, torte e dolci. Questa bontà della gastronomia di Torino è preparata dalla Maestra Pasticcera Evi Polliotto che ha ereditato le storiche ricette di Gerla e le ha rivisitate con la sua arte, appresa all’Ecole Du Gran Chocolat Valhrona e nelle migliori cucine stellate del mondo, nonché nel laboratorio del campione del mondo di pasticceria Michel Willaume. Con Roberto Munnia, Presidente Gerla 1927, ripercorriamo la storia del brand e il modo con cui propone la specialità della gastronomia del Piemonte.
Perché un torinese storicamente preferisce restare dietro le quinte rispetto all’autorevolezza del proprio brand?
Sono una persona riservata, ho sempre preferito parlare attraverso il brand piuttosto che in prima persona. Penso che questa sia una caratteristica che accomuna molti imprenditori sabaudi. Vedere i propri prodotti ben posizionati sul mercato, sentir parlare di hospitality e di retail mi riempie di gioia, questo è per me motivo di grande orgoglio. I miei collaboratori hanno sposato appieno questa filosofia e oggi contribuiscono ad essere parte integrante di un team, il team Gerla 1927, senza protagonismi eccessivi.
C’è un particolare aneddoto che ricorda con maggiore emozione?
Ricordo con particolare gioia la presentazione di tutte le attività e dei prodotti Gerla 1927 al direttore del Burj al Arab di Dubai, nel febbraio 2021. Sono orgoglioso delle sue parole d’ammirazione per quanto facciamo quotidianamente in Italia.
Quali sono le caratteristiche antropologiche del brand di un torinese che sceglie di fare business?
Torino non è una città semplice, per esser vincenti sul mercato occorrono la storicità di brand e soprattutto la costanza nella qualità. Il torinese scontento difficilmente concede una seconda chance, per noi è quindi importantissimo mantenere alto il livello qualitativo, sia che si parli di una barretta di cioccolato, di un panettone, di un caffè servito o del menu dei nostri ristoranti. Per questo motivo la mia azienda ha deciso di rimanere ben ancorata ai disciplinari di artigianalità.
Le storiche ricette di Gerla come evidenziano il brand e la tipicità del made in Italy?
Le nostre ricette, i protocolli e le procedure continuano a vivere nei nostri manuali e vengono rigorosamente rispettate tutti i giorni. La nostra capo pasticcera, Evi Polliotto, segue molte delle ricette storiche di Gerla, preparate sin dal 1927. Un prodotto eccellente non ha età e non segue mode o correnti, è buono sempre. I nostri prodotti sono 100% made in Italy, realizzati nei nostri laboratori, con filiera controllata, certificata e con materie di altissima qualità.
Credere nella propria professionalità e lavorare in prima persona per proporre il brand come favorisce il coinvolgimento con clienti e turisti?
Tengo molto a valorizzare il capitale umano e il gruppo può contare su un team di professionisti le cui abilità ed esperienze si rivelano strategiche per il successo. Per tutto il personale dei miei ristoranti, che rappresenta il primo incontro dei clienti con Gerla 1927, è prevista una continua formazione. La nostra identità, la nostra storia, il racconto dei nostri prodotti possono così arrivare in maniera chiara al consumatore finale. Proprio per questo da qualche anno abbiamo aperto anche la Gerla Academy dove offriamo una esperienza formativa di altissimo livello per chi vuole entrare nel mondo del lavoro e per chi vuole formarsi con i migliori professionisti del settore. Nelle pasticcerie gli attori principali sono i nostri prodotti, i laboratori, la competenza e la disponibilità delle nostre commesse. La comunicazione diretta nel punto vendita è molto importante soprattutto per il turista ed è una componente che nei locali Gerla non può mancare.
Il cioccolato coinvolge i sensi, conquista le persone, aumenta la magia. Quale strategia è stata studiata per il brand?
Gerla 1927 ha mantenuto fede alla sua storicità nel tempo però la pasticceria si rinnova costantemente. Sono state fatte scelte estetiche mirate per perfezionare l’immagine del brand, dal design del locale alla scelta del pack dei prodotti. Sono diverse le operazioni di marketing studiate ad hoc con i nostri professionisti e avvalendoci di consulenti esterni. La nostra capo pasticcera, per esempio, ha affinato la sua tecnica all’Ecole Du Gran Chocolat Valrhona, passando per le migliori cucine stellate del mondo e nei laboratori più prestigiosi come assistente del campione del mondo di pasticceria Michel Willaume. In ognuno dei nostri locali cerchiamo di valorizzare al meglio il cioccolato: nelle nostre pasticcerie offriamo più di 75 tipologie di cioccolatini – ripieni e non – ma interpretiamo con estro e ricerca questa splendida materia prima, anche nei ristoranti: primo fra tutti, La Pista del Lingotto.