Valorizzare l’hospitality rendendola più efficiente, sicura, redditizia, seducente. Rafforzarla con progetti brillanti e realizzazioni sorprendenti, capaci di stupire. Da 40 anni nel settore alberghiero, Palmiro Noschese è un esempio internazionale di autorevolezza, conquistata sul campo e mantenuta viva da un grande lavoro sul proprio brand personale.
Elegante, professionale, tenace. L’identità di Palmiro si delinea intorno a tre aggettivi che – questa è la nostra impressione – meglio descrivono un instancabile, generoso e motivato professionista, sempre sintonizzato sulle persone che ha di fronte. «Il direttore di un grande albergo è come un attore teatrale – esordisce Noschese – costantemente al centro del palcoscenico, con addosso lo sguardo dei clienti, dei dipendenti, di chiunque graviti in un microcosmo denso di umanità come quello di un hotel internazionale. Quando parlo con persone che provengono dalla Russia, con arabi, cinesi, americani, nordeuropei o asiatici, ho spesso la sensazione di rivestire gli abiti di un ambasciatore del made in Italy. Studiare ed essere preparatissimi su usi e costumi di tutti i Paesi del mondo è una delle prime regole per un professionista ai massimi livelli dell’hôtellerie».
Le persone che fanno parte del suo team ne riconoscono doti di coaching e di valorizzazione del talento. Sanno che per lui non c’è posto per la mediocrità e per questo si impegnano con rispetto e applicazione. «Il turismo rappresenta un motore importante per il PIL del Paese e per l’occupazione – spiega Palmiro – Oggi la concorrenza è altissima, più che mai con il passaggio da un’economia legata al servizio a una basata sull’esperienza della vacanza. Per questo nel nostro settore non possiamo mai fermarci né sentirci arrivati: ognuno deve sentirsi parte di un sistema che richiede professionalità eccellenti e qualificate».
Concepire ospitalità
Oggi Palmiro Noschese, dopo aver ricoperto negli anni prestigiosi ruoli operativi nella filiera alberghiera, ha maturato e consolidato le competenze per vedere le dinamiche dall’alto e “concepire ospitalità”. «Nel quotidiano mi relaziono con diverse aziende nel mondo della “concept hospitality”. Il mio brand personale si muove tra asset manager, operation, real estate e finance. Di fatto metto in campo competenze a 360 gradi creando progetti che uniscono società di real estate, che dispongono di terreni e location, fondi e operatori, che finanziano le attività, e grandi gruppi alberghieri, che si occupano della gestione. Quando mi presento, spesso mi definisco un Hospitality Developer, un professionista che mette insieme i tasselli per creare business, collaborando anche con multinazionali del food and beverage per sviluppare concept e portarli negli alberghi».
La carriera e i riconoscimenti di Palmiro meritano, per lo spazio richiesto, una lettura a parte. Recentemente è stato nominato presidente di Confassociazioni Tourism, Food, Hospitality. Negli anni ha ricoperto ogni ruolo nel settore alberghiero, fino a diventare direttore operations e general manager. Nato nel 1962 a Pontecagnano (Salerno), è approdato nel 1990 in Jolly Hotels, proseguendo nel Touring Club Italiano e poi nel gruppo Villa D’Este Hotels e nella catena spagnola Melià Hotel Internationals. «In questa compagnia ho ricoperto il ruolo di Managing Director Italy, con diciassette intensi anni di collaborazione. Le nomine a Commendatore della Repubblica e Maestro del lavoro? Sono momenti della mia vita che hanno generato emozioni profonde, frutto di un percorso svolto con grande passione ed entusiasmo. Dal ruolo di direttore generale, focalizzato su un’unica unità di business, una decina di anni fa ho preso fiducia nelle mie potenzialità e nelle competenze acquisite nel gestire decine di alberghi e migliaia di collaboratori. Questo cambio di identità mi permette oggi di pensare più in grande e sviluppare nuovi brand, con l’obiettivo di portare le strutture alberghiere verso un posizionamento strategico e particolare».
Palmiro Noschese e il cruscotto professionale
Un altro step che ha definito ancora meglio il “metodo Noschese” riguarda l’applicazione del Balanced Scorecard. Per Palmiro, le performance di un hotel non possono essere definite soltanto dai profitti: «Le sorti e il successo di una struttura di respiro internazionale si misurano con parametri più ampi, che devono guardare agli sviluppi di mercato, alla comunicazione e al marketing, al posizionamento maturato nel tempo. Il mio cruscotto professionale, grazie al quale posso prendere decisioni fondate su riferimenti precisi, si compone di metriche e KPI orientati al sentiment del cliente e al suo livello di fidelizzazione, ai processi interni legati alle manutenzioni e alle spese di struttura, al livello di formazione del personale dipendente, alla sostenibilità ambientale e finanziaria dell’intero progetto. Più che mai dopo un’emergenza sanitaria come quella in corso, occorre lavorare su certi livelli e con standard di eccellenza assoluta».
Parlando di personal branding, Palmiro conferma ciò che aveva detto all’inizio: un direttore è sempre al centro della scena, su palcoscenici diversi: «L’esempio è la collaborazione con MHR Radio che nasce grazie all’amicizia con i proprietari, con l’idea di orientare l’emittente verso un posizionamento più alto. Queste azioni fanno parte delle attività che un professionista dovrebbe svolgere per consolidare la reputazione del suo brand personale. Per me coordinare presidenti di associazione, grandi chef, manager e imprenditori di caratura internazionale equivale a benefici in termini di credibilità e autorevolezza. È grazie a un lavoro capillare sulle relazioni che si riesce poi a coinvolgere i professionisti nell’ambito di eventi, iniziative, panel, sponsorizzazioni. Ai giovani che si affacciano a questo tipo di carriera dico spesso di non demandare tutto alla tecnologia: il rapporto umano viene sempre al primo posto, la mia è una filosofia Human to Human. E questo genere di empatia nel mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza fa la differenza, specie quando la clientela è internazionale». Proprio nell’ottica dell’empatia e del networking, Noschese ha recentemente ideato e organizzato il “MHR Padel Day Hospitality”, il primo torneo di padel dedicato ai top manager del settore hospitality & travel. L’evento, che si è svolto il 25 settembre scorso presso i campi dell’Hilton Hotel Fiumicino Airport, prevedeva premi di vari sponsor e partner, tra cui Federalberghi Roma.
Il nuovo libro di Palmiro Noschese
Nel percorso di sviluppo del suo brand personale, la puntata più recente Palmiro l’ha realizzata scrivendo “I segreti dell’ospitalità” (pubblicato da Edizioni Zerotre), volume in parte autobiografico e in parte manuale per l’hôtellerie. Una lezione che spazia dal marketing alle vendite, dalla gestione dello stress alla costruzione di un gruppo di lavoro. Passando per temi caldi come la leadership, il planning, le situazioni critiche e le soluzioni innovative. «In questo libro – conclude – ci sono tutti gli elementi della miglior gestione alberghiera professionale post-Covid. Il Coronavirus ha cambiato le nostre abitudini e ci ha confinati in casa: non potendo viaggiare con il corpo, l’ho fatto con la mente, e ho trascorso le ultime settimane del 2020 a lavorare sul libro. Non ho dimenticato di dedicare qualche riga ai Millennial e ai metodi con cui è possibile bilanciare gli approcci tradizionali con quelli innovativi, per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il giusto equilibrio tra vecchio e nuovo, tra innovazione e conservazione sta alla base del buon funzionamento di qualsiasi impresa».
Il libro è stato presentato dall’autore a Roma, nei saloni del St Regis Hotel, in occasione della registrazione del programma Talking Suite, il salotto televisivo di MHR che vede protagonista Palmiro Noschese in veste di conduttore. I profitti dei “I Segreti dell’Ospitalità” saranno destinati all’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) in favore di una borsa di studio per ragazzi che desiderano accedere a posizioni lavorative nel mondo dell’ospitalità. Questo è Palmiro.