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“Oltre le parole”: come la comunicazione consapevole può trasformare la tua vita

di Alessandro Dattilo
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Sviluppare il proprio potenziale comunicativo può avere un impatto significativo sulla costruzione di relazioni autentiche e sulla realizzazione personale. Questo è ciò in cui credono le autrici di “Oltre le parole”, un manuale con cui invitano le nuove generazioni a interrompere modelli di comunicazione de-umanizzati. Per promuovere invece un linguaggio basato sul rispetto e sulla comprensione.

 

Nel nostro mondo digitalizzato, in cui le voci si sovrappongono in un tumulto incessante, tornare alle basi della comunicazione sembra più necessario che mai. La capacità di comunicare in maniera sana è la chiave del nostro benessere mentale e sociale, soprattutto in un’età delicata e cruciale come quella dell’adolescenza.

Per Business Celebrity abbiamo incontrato Irene Cocco e Martina Croce, autrici del saggio “Oltre le parole” (editore Scienza Express), un manuale rivolto ai ragazzi delle scuole superiori nel quale si sostiene che una maggiore consapevolezza – unita a una padronanza comunicativa – aiutano a prevenire ed evitare molti disagi e incomprensioni, tipici di quell’età.

La capacità di comunicare è antica quanto l’umanità stessa: già Aristotele infatti ci aveva etichettati come “animali sociali”. L’idea che «socializzare equivale a comunicare» è stata il vostro punto di partenza?

Irene Cocco: L’idea di scrivere questo libro insieme a Martina è nata dalla nostra comune passione per la comunicazione autentica e dal desiderio di esplorare come questa possa essere la chiave per relazioni umane più ricche e profonde, specialmente in un’era così dominata dalla digitalizzazione e dalla fretta. I nostri studi pregressi, io laureata in Lettere e Martina in Filosofia, hanno di certo il loro peso nel tipo di approccio che abbiamo scelto per scrivere questo manuale. All’unisono è stata la decisione di rivolgerlo agli adolescenti.

Perché, secondo voi, è stato così importante concentrarsi su questo momento della vita?

Martina Croce: L’adolescenza è un periodo di formazione cruciale, in cui si costruiscono le basi per le relazioni future e si sviluppa il proprio senso dell’io. Insegnare a comunicare efficacemente e consapevolmente in questa fase può prevenire incomprensioni e conflitti in futuro, creando le fondamenta per relazioni più sane e autentiche.

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Irene: Abbiamo combinato concetti provenienti dalla filosofia, dalla pedagogia e da tecniche di coaching per concepire un nuovo modo di pensare alla comunicazione rivolto alle giovani generazioni. Questa fusione ci ha consentito di sviluppare un approccio che va al di là della semplice trasmissione di informazioni, ma che considera la persona nella sua interezza: pensieri, corpo e sentimenti. Attraverso la filosofia abbiamo esplorato il modo in cui pensiamo e percepiamo il mondo. Il nostro obiettivo con questo approccio è rendere la comunicazione più profonda e significativa, tenendo in considerazione ogni aspetto dell’individuo coinvolto.

Come pensate che questa interdisciplinarietà influenzi il nostro modo di approcciare il tema?

Martina: Questa interdisciplinarietà ci ha permesso di abbracciare le molteplici sfaccettature della comunicazione. Offre una visione più completa, con spunti profondi e strumenti pratici, rendendo il nostro approccio alla comunicazione più ricco e completo.

Irene: Nel libro discutiamo di “comunicazione assertiva ed empatica“. La comunicazione assertiva si riferisce alla capacità di esprimere i propri pensieri, sentimenti e bisogni in un modo chiaro, diretto e rispettoso. D’altra parte, la comunicazione empatica riguarda la capacità di ascoltare profondamente e di mettersi nei panni dell’altro, cercando di comprenderne le emozioni e i bisogni senza giudicare. La combinazione di assertività ed empatia nella comunicazione è essenziale perché consente alle persone di interagire in modo efficace e costruttivo.

Perché è così fondamentale imparare a comunicare in questo modo?

Martina: La comunicazione assertiva ed empatica è essenziale perché permette di esprimere il proprio pensiero con chiarezza e decisione, ma anche di ascoltare l’altro con autentica apertura e comprensione. È il pilastro per costruire relazioni basate sul rispetto reciproco e sulla connessione emotiva autentica.

La capacità di comunicare in maniera sana è la chiave del nostro benessere mentale e sociale

Irene: Siamo state molto attente a rendere i concetti del libro accessibili e pratici. Essendo questo un manuale destinato ai ragazzi, era fondamentale per noi che le informazioni fossero presentate in modo chiaro e immediato. Ciò ha richiesto una profonda riflessione su come strutturare e presentare i contenuti in modo da renderli comprensibili e direttamente applicabili nella vita quotidiana dei giovani lettori. Inoltre, abbiamo dato grande importanza all’interdisciplinarità dei contenuti, integrando diverse discipline e approcci per offrire una visione più completa possibile dei temi trattati.

Quali sono state le principali sfide nel trasformare concetti complessi in insegnamenti comprensibili e applicabili?

Martina: La sfida maggiore è stata sicuramente quella di semplificare concetti profondi e sfaccettati, trovando un equilibrio tra profondità e accessibilità, in modo da rendere il libro un utile compagno di viaggio per tutti, indipendentemente dal loro background o conoscenza pregressa sul tema della comunicazione.

Qual è il messaggio principale che i lettori dovrebbero portare con sé dopo aver letto “Oltre le parole”?

Martina: Speriamo che i nostri lettori riescano a percepire l’urgenza e la bellezza di una comunicazione più autentica e consapevole. Mi auguro che questo libro possa essere un invito a vivere e comunicare con maggiore autenticità.

Irene: Sono certa che i lettori saranno spinti a riflettere sul vero significato delle parole e sull’impatto che queste hanno sulle nostre vite e relazioni. Il nostro proposito era di incoraggiare un ritorno a una comunicazione più empatica e rispettosa, fornendo una sorta di bussola per chi si avventura nel vasto e complesso mondo della comunicazione.

 

Alessandro Dattilo

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