L’icona italiana dei libri per bambini ci racconta come nascono i suoi personaggi, attraverso un viaggio creativo che parte dall’architettura.
Nicoletta Costa, di origine triestina, con più di 600 libri creati e 2 cartoni animati, è un’illustratrice e scrittrice italiana amatissima dai bambini, ma anche da mamme e maestre. Sui suoi libri infatti molti di noi hanno imparato a leggere o a scrivere. Come dimenticarsi di Giulio Coniglio anche in età adulta? Personaggi illustrati del suo calibro sono entrati nella cultura per l’infanzia italiana e rimangono nell’immaginario collettivo legati indelebilmente ai dolci ricordi dell’età infantile.
Come ha iniziato la sua carriera?
Sono laureata in Architettura ma ho sempre disegnato fin da piccola. Ho per un po’ lavorato con mio padre nel suo studio di architetto, ma sentivo che la voglia di inventare storie e disegnarle era una spinta artistica molto forte. Ricordo che un giorno mi recai alla Fiera del Libro di Bologna e ne rimasi incantata, così decisi di partecipare alla selezione per il catalogo della mostra dell’anno successivo. Venni selezionata e da lì, nel giro di 3 O 4 anni, cominciai a pensarlo come la mia occupazione principale. Non ho studiato per fare questo lavoro, anche perché ai miei tempi non esistevano scuole di illustrazioni. Avevo però un bisogno fisico di disegnare e inventare storie.
Come mai il mondo dell’infanzia?
I bambini li ho conosciuti molto dopo. All’inizio disegnavo per me stessa ciò che mi piaceva, e solo in seguito, quando divenni madre per la prima volta, incominciai a interfacciarmi con i bimbi. Personaggi come la Nuvola Olga, oggi protagonista di un nuovo cartone Rai, li ho inventati al terzo anno di università. Penso sempre a cosa piace a me, e di riflesso ciò che faccio è anche quello che piace ai bambini. Devo dire che non ho mai aggiustato il tiro conoscendo i bambini, anzi, i nostri gusti coincidono amabilmente.
Cosa ci dice del periodo legato al Giornalino di Giulio Coniglio edito da Panini?
Il Giornalino era una rivista che usciva una volta al mese, per il quale mi occupavo di molte cose. Lo ricordo come un periodo densissimo di impegni ma anche molto entusiasmante.
Era un lavoro di gruppo rivolto a bambini tra i 5 e i 6 anni: c’erano giochi, storie, ricette, storia dell’arte per bambini, filastrocche, scienza (parte curata dall’Immaginario Scientifico di Trieste).
Fu interrotto in un momento particolare dell’editoria italiana, e mi è dispiaciuto perché ci tenevo molto a questo progetto.
Cosa è cambiato nel corso degli anni?
Si lavora con i file e non con gli originali, è diventato tutto più maneggevole, ci si mette meno tempo rispetto al disegno a mano. Insomma tutto è più digitale e si ha più controllo sull’illustrazione. Devo dire però che è sempre bello fare i disegni originali. Infatti, quando incontro i bambini e disegno sulla carta, mi piace molto. Racconto loro le storie e disegno sul cavalletto: veder disegnare per loro è una cosa magica ed entusiasmante.
Il suo personal branding è unico nel suo genere: ci può dire perché?
Penso perché è stato un processo spontaneo, senza che me ne rendessi conto e senza una strategia di marketing preparata a tavolino. I personaggi hanno acquistato vita propria, e così il mio nome legato ad essi è entrato nel cuore delle famiglie italiane. Ci sono certamente tante novità nel mondo dell’illustrazione e delle narrazioni per l’infanzia, e ci sono giovani bravissimi che fanno cose davvero molto belle. Giulio Coniglio è tuttavia stato definito “una leggenda”, e devo dire che mi dà sempre molta soddisfazione riscontrare un interesse vivissimo per questo personaggio.
Progetti futuri?
Ho ancora tanti personaggi nuovi da illustrare e storie da raccontare. Al momento ci stiamo dedicando alla vendita di prodotti legati ai miei personaggi attraverso l’ecommerce: Nicolettacostastore.