Scopriamo una visione unica dell’arte fotografica, che concentra la sua lente sull’uomo e sulla strada. Nicola Tanzini ci racconta il rapporto tra il suo ruolo di imprenditore e la passione per la fotografia umanista.
La strada, l’uomo, l’umanità, la curiosità. Sono gli elementi chiave dell’arte fotografica e del successo di Nicola Tanzini. Imprenditore e fotografo “umanista”, ha messo al centro del suo lavoro, appunto, l’uomo e la strada. Con i social e il web a fare da megafono per far conoscere la sua opera a tutti coloro che condividono con lui l’amore per la fotografia.
Nicola, lei si definisce imprenditore e fotografo umanista. Come convivono queste due anime?
Imprenditore e fotografo “umanista” sono sostanzialmente due professioni. Diverse ma che spesso si intersecano tra loro. La fotografia è sempre stata una grande passione, che porto avanti parallelamente alla mia attività di imprenditore nel settore del marketing e della comunicazione. La fotografia è il mio mezzo di espressione e mi aiuta a trovare risposte alle domande che mi faccio. Fare foto e fare comunicazione e marketing sono due attività strettamente correlate perché la foto serve a comunicare. Mi definisco fotografo “umanista” perché mi interesso a tutto ciò che riguarda l’uomo.
Nelle sue foto spesso vediamo rappresentata la strada. Perché?
La strada è il luogo dove maggiormente trovo ispirazione. Sono interessato all’essere umano e in strada si può vedere l’uomo mentre vive. In strada si sviluppa una parte importante della nostra vita. A me interessa la quotidianità e in strada la si può trovare, si possono osservare le persone nella semplicità del loro vivere giornaliero. Non cerco di scattare foto a casi eclatanti, ma soltanto di raccontare l’uomo nella sua semplicità. È per questo che mi definisco “umanista”. Altri temi collegati alla strada sono il turismo e il capire come si è modificato dopo l’avvento dei social e il lavoro, che è uno degli aspetti più importanti della vita di ogni essere umano.
Quali caratteristiche deve avere un fotografo per riuscire a emergere e avere una continuità lavorativa?
Io ho iniziato a fotografare a 18 anni e non mi è mai costato fatica farlo. A spingermi a fare foto è la curiosità. Per me è l’elemento chiave, e penso che smetterò di fare il fotografo quando non avrò più domande e, di conseguenza, non avrò più risposte da cercare. Penso che questo sia alla base di tutto, unito ovviamente ad abilità e capacità tecniche.
Lei è molto seguito sui social. Quanto è importante il web per promuovere i suoi progetti e il suo personal brand?
Tanto dell’interesse che riscontro verso il mio lavoro arriva attraverso i social. Grazie a questi strumenti riesco a entrare in contatto con chi ha la mia stessa passione. Sono tante le persone che vengono alle mie presentazioni o acquistano i miei libri perché si sono avvicinate al mio lavoro attraverso i social, in particolare tramite Facebook e Instagram, che ritengo i due canali più importanti. Su questi due social network ci sono tante persone appassionate di fotografia, con cui rapportarsi ed interagire. Certo, per ottenere risultati attraverso i social servono impegno e dedizione. Bisogna pubblicare contenuti di qualità e interagire con gli altri. Da parte mia, seguo diversi fotografi e questi mezzi mi hanno aiutato a cercare collaborazioni, sviluppare progetti e ad avere appoggi nei luoghi in cui vado. Il web aiuta a far conoscere il proprio lavoro non solo in Italia ma anche all’estero, soprattutto in Cina, Giappone e Stati Uniti dove la street photography è un filone molto sviluppato.
I suoi progetti fotografici sono diventati anche libri. Perché questa scelta? Quali sono i vantaggi di un libro?
Da un lato c’è un aspetto più personale, perché pubblicare un libro è per il modo per chiudere un progetto e considerarlo davvero terminato. Inoltre, il libro è una grande forma di promozione del proprio lavoro, che attraverso il libro acquista valore e vita. Non dimentichiamo poi che attraverso piattaforme di vendita quali Amazon è possibile arrivare a un pubblico globale, perché da qualsiasi parte del mondo si può acquistare una pubblicazione. Da ultimo, se i social aiutano a diffondere il proprio lavoro, il libro dà la possibilità di goderne appieno con l’emozione che ancora regale sfogliarne le pagine.