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Il naming geniale della dietista Sara Olivieri: «Con il mio brand “Inizio lunedì” ho sfatato un mito»

di Jessica Vengust
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Con oltre 66mila follower su Instagram, la dietista Sara Olivieri alias Iniziolunedì ha fatto della sua professionalità un vero e proprio brand. Grazie a un’illuminante e concreta semplicità e all’uso di un linguaggio informale e diretto, la dottoressa Olivieri racconta la dieta come stile di vita. Un modus vivendi che aiuta i pazienti a sconfiggere il frigorifero e a far pace con lo specchio: senza dietrologie estremiste né ossessioni estetiche.

 

Per me è normale intendere la dieta come stile di vita, senza forzature né restrizioni innaturali.


InizioLunedì è oggi un libro, una community e più in generale un brand. Da dove nasce l’idea di utilizzare come nome del progetto il momento considerato per antonomasia più difficile (della settimana, del mese, dell’anno)?

Era il 2014, mi ero appena laureata, e come ormai è consuetudine tra i neo liberi professionisti, sentivo la necessità di aprire una mia pagina social. Guardando tra quelle dei miei colleghi, trovavo tutti profili simili, del tipo dr. dietista Tal dei Tali, un’etichetta che non sentivo per niente mia. Era un modello pre-impostato che mi sembrava freddo, distaccato, troppo autoreferenziale e poco accogliente. Cercavo qualcosa che fosse più proiettato verso le persone, qualcosa che poteva rappresentarmi. E poi, diciamocelo, se avessi aperto un profilo da dr.ssa Sara Olivieri, chi mi si sarebbe pigliato? Quale sarebbe stato il fattore che avrebbe spinto il paziente a scegliere me piuttosto che un collega? Così, alla luce di queste riflessioni, ho deciso di iniziare a dedicarmi a qualcosa di veramente mio, aprendo un blog su WordPress. L’idea del nome è arrivata naturalmente, pensando alla quotidianità, a quel mantra routinario fin troppo spesso collaudato nel mondo delle diete: Inizio lunedì.

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All’epoca ne parlai con Cristina Fogazzi alias l’Estetista Cinica, mia amica (e anche partner in un progetto condiviso), la quale mi disse che avevo avuto un’intuizione geniale e che dovevo subito registrare il marchio. È così per la prima volta nella mia vita, in maniera abbastanza incredula, ho registrato il mio marchio InizioLunedì.

Come ha iniziato a dedicarsi alla sua community e come si è sviluppata nel tempo?

È avvenuto (e continua a esserlo) in maniera del tutto naturale. A volte mi rendo conto di risultare un po’ ingenua, soprattutto quando sento descrivermi come innovativa e rivoluzionaria. Io credo di essere banalmente coerente. Per me è normale intendere la dieta come stile di vita, senza forzature né restrizioni innaturali. E con il tempo ho capito che è la coerenza stessa ad attirare le persone. Si è venuto così a creare in questi anni una sorta di scambio funzionale reciproco sia con i follower che con gli altri colleghi professionisti che condividono la mia stessa idea di dieta. Una community che cammina verso la stessa direzione.

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In che modo la comunicazione informale e diretta (che permea i suoi canali) l’ha aiutata a sviluppare il suo personal branding nel settore medico?

Sicuramente devo molto a Instagram, il social che, grazie a un format visivo e immediato, ha permesso di rompere la cosiddetta quarta parete, accorciando le distanze tra medico e community. Strumenti colloquiali e quasi confidenziali come le dirette IG permettono di scavalcare quella formalità lignea che troppo spesso permea il linguaggio medico, contribuendo a un ascolto attivo e uno scambio qualitativo tra medico e paziente. In questo modo, i follower (e pazienti) hanno la possibilità di chiedere e soprattutto di comprendere meglio un determinato approccio medico, anche per ciò che riguarda l’alimentazione. Da lì è nata una community attiva e consapevole.

Che consigli darebbe ai giovani che vogliono intraprendere la sua strada, sia nella vita analogica che in quella digitale?

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Il mio consiglio è di andare dove vi porta il cuore. Dove ci si sente più sicuri, più a proprio agio. Io posso parlare soltanto della mia esperienza, non ho un social media manager né qualcuno al quale delegare i miei canali social. È una scelta che sento mia e che mi rispecchia molto. Resto dell’idea che il miglior modo di promuovere la propria attività sia essere se stessi, nella maniera più vera e naturale possibile. Sono abituata a sentire parlare di numeri (della bilancia e dei follower), ma il mio suggerimento è quello di guardare poco alla quantità e concentrarsi piuttosto sull’aspetto qualitativo: ha molto più senso avere pochi numeri ma buoni e partecipativi che tanti, disinteressati e che convertono poco.

 

Jessica Vengust

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