Dall’epoca vittoriana al romanzo rosa, dallo storico al paranormale: Laura Rocca cavalca diversi generi letterari per creare connessioni. E in futuro approdare al mondo letterario americano.
Ricordo ancora con gioia le scuole elementari, quando immaginavo, insieme alla mia migliore amica, che un grosso chiodo bitorzoluto fosse la porta segreta per il Paese delle meraviglie.
Fervida immaginazione, penna alla mano fin dall’adolescenza. Laura Rocca ha trasformato, anno dopo anno, parola dopo parola, la passione per la scrittura nella sua professione. A seguito di un’intuizione, nel 2015 ha sentito il desiderio di realizzare un proprio libro. Sogno non solo diventato realtà, ma trampolino di lancio per il suo percorso costellato da ben 20 titoli, a cui si aggiungerà “Crash Bang Wallop”, uscito lo scorso 3 dicembre. Scrittrice indipendente, i suoi volumi sono tra i più scaricati su Kindle.
Da romanzi rosa a saghe fantasy, libera da case editrici, ha fatto conoscere in questi anni le sue storie attraverso il self publishing, conquistando decine di migliaia di lettori. Lo scorso 16 e 17 ottobre è stata presente al Salone del Libro di Torino con un talk, organizzato dal team di Amazon, dedicato al tema dell’autopubblicazione. Un’esperienza indimenticabile per l’autrice, alla quale si sono presentati molti dei suoi lettori: Laura è infatti seguitissima, tra Instagram e Facebook conta più di 10mila follower. Pubblico con cui comunica quotidianamente attraverso contenuti social dedicati non solo ai personaggi, ma anche a consigli per scrittori emergenti e mind-set, in quanto per lei le parole sono mezzi per veicolare importanti messaggi.
Sei autrice di opere romance, fantasy e storiche: come hai scelto di differenziarti nel panorama letterario?
Trasmettendo messaggi importanti. Qualsiasi libro, a prescindere dal genere letterario, può comunque lasciare qualcosa al lettore. È diffusa la falsa credenza secondo cui i romanzi rosa sono libri leggeri. Invece, essendo i più letti in assoluto, fanno sì che riflessioni rilevanti arrivino a più persone possibili. Nei miei libri pertanto inserisco temi di carattere sociale: bullismo, problematiche legate all’obesità, dipendenze.
Scrittura e comunicazione, come integri queste attività nelle tue giornate lavorative?
Programmo nella mia agenda un giorno al mese in cui creo i contenuti social per quello successivo. Dalle didascalie alle foto, realizzo e programmo tutto in anticipo. Durante le settimane mi occupo solo della parte di interazioni, rispondendo ai commenti dei follower. Ho scelto di organizzarmi con questa modalità per dedicare il resto del tempo alla scrittura dei romanzi. Inoltre così riesco ad armonizzare il mio feed Instagram: questo crea un’immagine identificabile, rendendomi riconoscibile alle persone.
Quanto conta curare il personal branding per uno scrittore?
Per scrittori indipendenti e non, conta moltissimo curare il personal branding. Sono pochi gli autori per cui le case editrici si spendono in modo incredibile a livello pubblicitario. È davvero importante promuoversi attraverso i social: questi mezzi garantiscono un contatto diretto con i lettori, permettendo di farsi conoscere e di stabilire connessioni, capaci di avvicinarti a loro, portandoli a leggere le tue storie.
Per promuovere i tuoi libri quali sono i social più utili?
Utilizzo la pagina Facebook e il profilo Instagram nonché le sponsorizzazioni su Amazon. A tutto questo si aggiunge il mio sito personale, dove racconto il mio percorso e dedico dei focus ai libri: è una vetrina per mostrare più da vicino ai lettori il mio lavoro. E poi c’è la newsletter utilissima per aggiornare tutti sulle novità.
A cosa ti ispiri per creare i tuoi contenuti?
Per creare le storie di romance mi ispiro alla vita di tutti i giorni e ai racconti delle persone a me vicine. Se desidero approfondire tematiche lontane dal mio vissuto, cerco di informarmi il più possibile. Nel caso del fantasy traggo ispirazione dalla mia immaginazione, basandomi su saggistica spirituale, filosofia, miti, esoterismo, mitologia celtica: questa diventa la base strutturale per i miei libri. Per quanto riguarda i social, alterno post prettamente pubblicitari a quelli incentrati sulla positività e sulla crescita personale. Non mancano consigli agli scrittori emergenti, credo molto nella condivisione.
Progetti per il futuro?
In primo luogo continuare così, proseguendo con la carriera da scrittrice. A questo si aggiunge il desiderio di crearmi un pubblico sul mercato americano: avere un bacino di lettori in inglese è il sogno di molti scrittori.