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Jacopo Corona: «Il personal branding in Frolla è nato prima della creazione del progetto»

di Elisa Marasca
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Frolla è un “microbiscottificio” marchigiano ormai conosciuto in tutta Italia, sia grazie al lavoro di comunicazione svolto dai suoi giovani founder, Jacopo Corona e Gianluca Di Lorenzo, sia perché propone un prodotto di pasticceria di alta qualità realizzato da ragazzi disabili. Ma andiamo con ordine. Come tutti i progetti Frolla parte da un’idea, ma ancora prima nasce da una semplice storia di amicizia. Jacopo era aspirante pasticcere e Gianluca operatore sociale, che hanno fatto del lavoro sociale una vera e propria scelta di vita. Lungo il cammino hanno incontrato Silvia Spegne, mamma di un ragazzo con disabilità che si è unita al team.

 

«Ci siamo accorti da subito che ci sono molti ragazzi disabili con delle capacità ed abilità importanti che purtroppo non riescono a trovare spazio di espressione e non vengono alimentate; è come un fuoco alla quale non viene buttata legna e piano piano si spegne, questi ragazzi hanno dentro un vulcano ma non riescono a farlo eruttare semplicemente perché non hanno il modo di farlo! Da tutto questo nasce il progetto Frolla, che ha l’obiettivo di produrre biscotti in modo artigianale con l’inserimento lavorativo di ragazzi con disabilità», ci racconta Jacopo.

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Jacopo, come mai hai scelto di dedicarti a questo lavoro?

La mia avventura inizia da un momento di crisi avuto nel 2016… Avevo da poco perso un lavoro a tempo indeterminato (sempre nel campo alimentare) e questo mi ha portato a fermarmi, e a conoscere meglio me stesso. Ho iniziato a scrivere su un semplice foglio di carta bianco tutte le mie idee, passioni, sogni ed esperienze vissute. Da tutto questo è uscita la prima bozza di business plan di quello che poi Frolla è diventato… un sogno dentro il sogno!

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Con Gianluca abbiamo sviluppato il progetto basandoci su cose semplici, infatti come recita il nostro slogan: “Frolla è uno dei cibi più semplici… Ma non banali!”. Volevamo un prodotto di pasticceria che accomunasse tutti, allora abbiamo pensato al biscotto, quello fatto come una volta, con farine esclusivamente locali, della nostra regione. Ci siamo fatti aiutare da pasticceri professionisti e abbiamo iniziato a sperimentare le ricette. Volevamo un prodotto gourmet, che piacesse, ma soprattutto che valorizzasse il lavoro dei nostri ragazzi! Volevamo e vogliamo tutt’ora un format che venda per la qualità, e non per il “semplice” fatto che sia fatto da una persona disabile.

Quando hai capito l’importanza del personal branding, soprattutto nei social?

Il personal branding in Frolla nasce ancora prima della creazione fisica del nostro progetto: infatti noi siamo nati prima su Facebook, dove lanciavamo dei video e foto di ricette di biscotti accattivanti senza svelare chi erano i pasticceri, e poi siamo usciti allo scoperto con una campagna di crowdfunding e con la descrizione di tutto il progetto sociale.

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Abbiamo iniziato infatti a ricevere centinaia di messaggi da persone interessate al progetto, poi siamo riusciti a essere inseriti presso un incubatore d’impresa e con il crowdfunding abbiamo raccolto quasi il triplo di quello che chiedevamo. Per noi il personal branding è stato fondamentale per creare un’identità al biscotto e per agganciarci al concetto di qualità, che è l’arma che ci permette di sconfiggere la dimensione della “pena”, soprattutto in un contesto come quello della disabilità.

Cos’è il personal branding per te?

Per me il personal branding è sinonimo di famiglia, perché in Frolla si è creata una grande community che altro non è che la nostra famiglia allargata, riconosciuta sotto il nostro logo e sotto il nostro modo di comunicare l’inclusione lavorativa. Il nostro microbiscottificio, a novembre 2021, si è infatti aggiudicato il Premio del Cittadino europeo 2021 (annunciato proprio dal Parlamento Europeo) per la volontà di offrire opportunità di inclusione sociale e lavorativa ai disabili.

Oggi chi gestisce i vostri social?

Oggi abbiamo un social media manager che vive attivamente le dinamiche della nostra realtà quotidiana.

Che progetti avete per il futuro in ambito comunicazione?

Stiamo progettando un vero e proprio tour itinerante con il FrollaBus a livello nazionale con varie tappe. L’idea del foodtruck è nata come sorta di spin-off di Frolla, con l’obiettivo di portare nelle piazze, nelle aziende e nelle strade questa realtà che coniuga solidarietà e ottima pasticceria. Non potevamo stare con le mani in mano e non ci siamo dimenticati dei nostri ragazzi durante il complicato periodo di stop legato al Covid, quindi ci siamo ingegnati a trovare soluzioni alternative.

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Per la seconda volta Frolla è sbarcata in una piattaforma web di crowdfunding, e in più aprirà l’opportunità alle aziende del territorio di affiggere il proprio logo direttamente sul Frollabus, diventando partner del progetto e promuovendo il proprio marchio nelle Marche e in tutta Italia. Inoltre offrirà la possibilità alle aziende di organizzare colazioni per eventi, meeting o inaugurazioni direttamente in sede. Il nostro tour sarà ovviamente agganciato a una comunicazione mirata sulle nostre pagine social.

 

Elisa Marasca

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