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Quell’influenza di Magritte (e l’uso dei social) che lo hanno reso un gelatiere celebre

di Annarita Cacciamani
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Grazie al suo “gelato al cubo”, Gian Luca Cavi è stato premiato dal Gambero Rosso come “gelatiere emergente”. Ecco il racconto di una passione trasformata in brand personale.

 

Trentaquattrenne di Castell’Arquato, borgo medioevale e città d’arte a sud di Piacenza, ama i dolci, le creme e i gelati da quando era bambino. Poi, nell’estate del 2020, al termine del primo e durissimo lockdown, Gian Luca Cavi ha fatto il grande passo, aprendo a Fidenza, nel parmense, la propria gelateria. Una gelateria che già dal nome (“Magritte Gelati al Cubo”) incuriosisce. In soli due anni Gian Luca è riuscito a vincere numerosi premi, tra cui quello di Gambero Rosso come “gelatiere emergente 2021”. I segreti del successo? Attenzione alla qualità, ricette nuove e sempre diverse e un accurato utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione. Una ricetta la cui validità è stata riconosciuta con due coni da Gambero Rosso.

Gian Luca, come nasce la tua passione per il gelato?

Fin da bambino ho avuto la passione per i dessert: amavo preparare i dolci con mia nonna. Crescendo mi sono avvicinato al gelato e ho capito che il gelato è il prodotto con cui posso esprimere al meglio la mia passione, le mie idee e la mia creatività.

La tua attività si chiama “Magritte Gelati al Cubo”. Cosa significa “gelati al cubo”?

Io amo molto l’arte e il nome della mia gelateria è ispirato alle prime opere di Magritte che aveva influenze cubiste. Il cubo è un poliedro, quindi un solido che ha molti lati. Per me il cubo rappresenta la varietà di proposte e di argomenti che voglio trattare e trasmettere con il mio gelato.

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La vostra attività è giovane eppure vanta già diversi premi all’attivo. Cosa c’è alla base del tuo successo?

Penso che alla base di tutto ci siano la continua ricerca e il continuo studio, la curiosità di conoscere cose nuove, la voglia di creare, di inventare. Siamo alla continua ricerca di ingredienti di primissima qualità (non utilizziamo semilavorati) e, per questo, abbiamo creato importanti sinergie con diverse filiere agricole e con numerosi ristoranti con i quali collaboriamo.

I vostri canali social sono molto curati e si nota una grande attenzione nella scelta delle immagini. Quanto sono importanti per voi i social network?

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I social per noi sono fondamentali: la nostra comunicazione passa tutta attraverso i social network. Attraverso questi canali comunichiamo le notizie relative alla nostra attività e cerchiamo di documentare quello che facciamo ogni giorno. Non è raro vedere immagini del nostro laboratorio: vogliamo portare le persone nel cuore del nostro lavoro per raccontare quello che facciamo e come lo facciamo e per trasferire la nostra idea di gelato di qualità e i nostri progetti per il futuro.

Avete in programma di iniziare ad utilizzare altri canali di comunicazione? Ad esempio un blog o un canale YouTube?

Nei nostri progetti a medio termine c’è la creazione di un sito internet dove poter approfondire le tematiche che trattiamo e che, per forza di cose, sui social non possiamo trattare in maniera ampia e dettagliata ma solo in modo breve e conciso. La tv? Qualora ci fosse la possibilità ci piacerebbe partecipare a qualche trasmissione. Sarebbe sicuramente una bella opportunità.

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“Fare il gelato” è un’arte in continua evoluzione. Come ti tieni aggiornato sulle nuove tendenze del settore?

Noi non seguiamo le tendenze o le mode del nostro settore perché più si seguono più si perdere la propria identità. Noi facciamo una programmazione annuale e alla fine di ogni anno prepariamo i menu. Questo è il nostro punto di partenza e, ovviamente, non precludiamo di fare variazioni nel corso dell’anno.

 

Annarita Cacciamani

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