È stata definita “l’influencer della grappa” per le sue iniziative di comunicazione a beneficio del distillato italiano per eccellenza. Ciò che infatti caratterizza Francesca Bardelli Nonino – sesta generazione di una famiglia di distillatori da 125 anni – è senza dubbio l’entusiasmo. Una passione che ha portato la Nonino Distillatori a essere insignita, da Wine Enthusiast negli USA, del titolo di “Migliore distilleria del Mondo 2019”.
Da attuale responsabile comunicazione web della “Nonino Distillatori”, Francesca ha ben chiaro il suo prossimo obiettivo: imparare l’arte della distillazione artigianale da sua madre e suo nonno e diventare Mastro Distillatore. A giugno 2022, raccontando la propria storia dal palco del TEDxLegnano, la trentaduenne Nonino ha ricordato di come nel 2009, ai tempi dell’esame di maturità (con voti nella media), si sentisse la “Pecora Nera” in una famiglia di campioni. «Ma quando ti viene chiesto di condividere “ideas worth spreading”, ossia idee che valgano la pena di essere condivise e ascoltate, trovi una nuova forza: perché mettere a nudo la propria vulnerabilità può diventare il modo di aiutare qualcun altro!»
Non c’è solo chi è bravo con i numeri o con le parole, c’è anche chi lo è con le emozioni e le persone. Lei Francesca, dopo la laurea magistrale in economia e gestione aziendale, ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia rappresentandone la sesta generazione dei Nonino. È stata una scelta automatica?
Diciamo che è stata una cosa nata naturalmente. Tutta la famiglia materna è sempre stata impegnata in quello che ho percepito non solo come un lavoro, ma come una missione di vita. Quella è stata la migliore forza di attrazione.
Dal 2021 è entrata a far parte dei LinkedIn Influencer, un gruppo di imprenditori, accademici e manager selezionati in tutto il mondo ed è stata riconosciuta ufficialmente come “l’Influencer della Grappa”. Come è nato questo ruolo e come lo vive?
Con grande soddisfazione e tanto orgoglio. Non credevo neanche che fosse possibile avere questo titolo: ma quando me lo hanno attribuito, è stato come se tutto il lavoro fatto avesse preso un senso. Ci metto il cuore per diffondere la cultura della grappa, che è il distillato italiano per eccellenza. Tutto è nato perché avevo voglia di raccontare la storia della mia famiglia e della grappa. Con la pandemia però è venuta meno la possibilità di creare occasioni di incontro ma non mi sono scoraggiata e ho pensato di organizzare una masterclass online per i professionisti della ristorazione.
L’idea ha avuto un successo tale da incoraggiarmi a organizzarne altre e siamo arrivati a 25, sono diventate virali! Inizialmente però ho iniziato a fare comunicazione dai miei profili social personali perché non volevo rischiare di scalfire l’immagine del brand e dell’azienda. Ogni cosa che posti in rete può diventare un boomerang pericoloso, perciò ho preferito rischiare con il mio personal brand. Ho pensato che, se fosse andata male, al massimo avrei battuto in ritirata.
Come sceglie i mezzi attraverso i quali comunica il suo brand personale? Si fa aiutare da qualcuno?
Faccio tutto da sola. I video li faccio con il telefonino e un treppiedi. LinkedIn era il social che più mi faceva paura perché è quello più professionale, Però è l’unico che permette di fare delle campagne sponsorizzate sui job title. Così ho iniziato sponsorizzando la prima masterclass, che è andata benissimo. Ero così gasata che ho preso il telefono e ho cominciato a condividere i primi video sul mio profilo! Nel giro di due mesi i follower sono passati da 2.000 a 9.000. Oggi sono oltre 60mila e mi fa un immenso piacere pensare di avere creato una community di così tante persone appassionate di grappa. L’incremento di visibilità dei miei contenuti mi ha fatto contattare dal team di LinkedIn Italia che mi ha chiesto di diventare una loro influencer e questo stato un attestato importante per me, voleva dire che la mia comunicazione era sulla strada giusta! Successivamente è uscito l’articolo in cui mi hanno definito come “l’influencer della grappa” ed eccomi qua! Uso anche Facebook e Instagram ma in maniera più libera, postando un po’ quello che mi va, a seconda dei momenti.
Quanto è importante essere una giovane influencer per un prodotto italiano così tradizionale come la grappa?
Penso che, più che l’età, la passione e l’entusiasmo facciano la differenza. Quando creo un contenuto sono elettrizzata. Io parlo di qualcosa che mi emoziona seriamente e questo fa la differenza. Quello che ho imparato durante la pandemia è che anche online si possono creare relazioni vere se si mette in gioco sé stessi. O sei te stesso o secondo me è meglio lasciar perdere, perché “metterci la faccia” ha anche i suoi lati negativi ma credo che le persone che mi seguono abbiano capito che il mio coinvolgimento e la mia energia sono sinceri.
C’è qualcosa che vorrebbe ancora fare per promuovere la grappa? Uno strumento di comunicazione che non ha ancora utilizzato e che vorrebbe sperimentare?
Quello che vorrei riuscire a fare è creare una cultura della grappa, che è ancora oscura per molti italiani. Vorrei fare in modo che gli italiani fossero orgogliosi di questo prodotto come lo sono io. La grappa è distillazione, tecnicismi ma anche divertimento. Comunico quello che sento sul momento anche se questo è il contrario di quello che dicono gli esperti di comunicazione. Ma se sento il bisogno di comunicare qualcosa, allora mi si accende la creatività… altrimenti lascio stare. Sono convinta che non ci sia una formula corretta per comunicare bensì che ognuno debba trovare la propria. Per me è fondamentale essere fedele a me stessa e al mio prodotto.
Sua nonna Giannola è stata un esempio ante litteram di influencer marketing donando il distillato a personaggi noti, come l’Avvocato Agnelli, che poi hanno contribuito ad accrescerne la popolarità. Lei ha questa capacità comunicativa che sta facendo risaltare il prodotto-grappa. Ha mai pensato di scrivere un libro?
Io un libro? No, me lo hanno anche chiesto un paio di volte ma racconterei piuttosto la storia della mia famiglia. Sarebbe più giusto però che lo facesse mia nonna: lei e il nonno hanno rivoluzionato per sempre la storia della Grappa.
Qualche mese fa è stata ospite di Amadeus alla trasmissione “I soliti ignoti”. Come è andata? Ambisce a una carriera televisiva?
Mi ha contattato la produzione e ho partecipato con grande piacere. È stato anche molto divertente e una conferma di un lavoro di comunicazione efficace. Una carriera in tv? Beh, non ci ho mai pensato ma se qualcuno vuol fare un programma in cui si parli della grappa, mi piacerebbe. Sarebbe fantastico!
Photo: Giulia Iacolutti
1 commento
Complimenti sia alla giornalista che ha saputo concentrare gli elementi essenziali DELL’IMPRESA E DELL’Azienda; complimenti anche agli imprenditori tutti della NONINO che da Generazioni hanno creato questa impresa e trasmettendo conoscenze e competenze alle giovani discendenti eredi della ANTICA TRADIZIONE DEL DISTILLATO DI GRAPPA