Nata in provincia di Forlì come cantina di produzione vitivinicola, oggi Condé è un luogo ideale dove festeggiare eventi importanti o godersi una vacanza naturale. «La nostra forza comunicativa? Essere stati fra i primi a raccontarsi dietro le quinte, portando il pubblico a vedere come lavoriamo»
A Predappio, un piccolo comune dell’Emilia Romagna, situato tra gli Appennini e il mare Adriatico, si trova l’azienda vitivinicola Condé. Questa sorge nella vallata del paese, con poche case e molte vigne, dove le montagne lasciano spazio a dolci colline e dove ancora si conservano antichi mestieri, scanditi dalle stagioni e da ritmi di vita più lenti. Condé, nata come cantina di produzione vitivinicola, è ormai da anni anche un luogo ideale dove festeggiare matrimoni e avvenimenti importanti, ma anche dove trascorrere una piacevole vacanza, lontano dalla vita caotica di tutti i giorni, immersi in un contesto naturale di pura bellezza, grazie al suo caratteristico Borgo, adibito a resort. L’attività è stata avviata nel 2001 da Francesco Condello: oggi protagonista della vita aziendale è anche la figlia Chiara, giovane imprenditrice e viticoltrice, che ha preso in mano le redini dell’impresa. «Con la mia famiglia – spiega Condello – siamo custodi di tradizioni centenarie. Essere viticoltori a Predappio significa confrontarsi con più di 700 anni di storia della viticoltura e avere l’obbligo di proteggere le tradizioni».
Ci racconti le origini della sua azienda. Come ha avuto inizio?
Condé è nata nel 2001. Prima lavoravo nel settore finanziario in ambito immobiliare. Ad un certo punto ho sentito il forte desiderio di cambiare vita e soprattutto ritornare alle mie origini, legate alla terra e ai ricordi di mio nonno, che produceva vino in Calabria. Così ho lasciato il mio lavoro a Bologna e ho aperto la mia prima cantina tra queste colline, dove nasce appunto il Sangiovese di Predappio. Le prime produzioni nel territorio risalgono al 1383, si tratta infatti di quello a maggiore vocazione vinicola in tutta la Romagna. Con il tempo ho acquistato sempre più vigne e anche alcune case dei fattori. Recuperavamo i vigneti che c’erano (i più vecchi risalgono al 1939) e ne ripiantavamo di nuovi. Il nostro core business, quindi, ruota tutto intorno alla produzione e alla vendita del Sangiovese di Predappio. Nel 2014 abbiamo però deciso di affiancare a questa attività anche quella ricettiva di resort. Dalla ristrutturazione di alcuni vecchi casali dei contadini, presenti intorno alla tenuta, sono nate le splendide ville di Borgo Condé, adibite a resort e impreziosite da ambienti e sale, dove è possibile festeggiare matrimoni, eventi speciali, gustare ottimi pranzi, aperitivi, cene o trascorrere le vacanze a contatto con la natura.
Perché il nome Condé?
È un’abbreviazione del mio cognome e anche il soprannome con cui mi chiamavano da piccolo. È una parola corta, molto più facile da ricordare e sicuramente più evocativa.
Da qualche anno vi siete aperti anche al mercato estero. Come mai questa decisione?
Questa scelta è stata fatta per diversi motivi e, visto come sono andati gli ultimi due anni con la pandemia, aggiungerei, per fortuna. La decisione di aprirsi anche al mercato estero è risultata vincente. Ci ha aiutato a resistere e a superare i brutti momenti del Covid, come le chiusure imposte ai ristoranti italiani in cui vendiamo il nostro vino o l’impossibilità di festeggiare matrimoni nel borgo. Anche adesso, con la crisi ucraina in atto, avendo diversificato i mercati in cui esportiamo, continuiamo a lavorare. Il mercato estero ci permette di rafforzare il nostro brand e così essere conosciuti e presenti in più Paesi. Le persone, infatti, possono trovare il Sangiovese di Predappio in tutto il mondo, fino ai ristoranti stellati. Vendiamo principalmente in tutta Europa, nei Paesi scandinavi, in Canada e in generale nel Nord America.
Il Covid ha messo a dura prova il lavoro di molti imprenditori, soprattutto nel settore dei matrimoni e degli eventi. Quali sono le speranze per il futuro? Avete nuovi progetti in cantiere?
La nostra azienda sta seguendo due strade rivolte alla crescita in termini di qualità del prodotto e di servizi relativi all’ospitalità. Quindi innalzeremo il livello del Borgo e la qualità dei nostri vini, puntando, come in realtà facciamo da anni, su soluzioni biologiche e innovative. Un percorso di crescita che va di pari passo con quello legato alla sostenibilità dell’ambiente e della natura che ci circonda. Innovazione unita alla tradizione, biodiversità e tecniche di raccolta dell’uva centenarie. È questo l’intreccio perfetto che ci ha permesso in questi anni di ottenere importanti riconoscimenti e certificazioni biologiche per i nostri vini, oltre al perfezionamento delle strutture ricettive, su cui continuiamo ad investire, per offrire al cliente un servizio sempre nuovo ed eccellente.
Quali canali e strategie di comunicazione adottate per promuovere il vostro brand? Avete una strategia vincente?
Abbiamo adottato diverse strategie di comunicazione perché la nostra azienda svolge numerose attività e quindi i nostri target di riferimento sono differenti. Per promuovere i servizi legati all’ospitalità, ci affidiamo al nostro sito web e ai social media. Puntiamo sullo storytelling e cerchiamo di trasmettere emozioni ai nostri lettori attraverso video, immagini e racconti della vita quotidiana nel Borgo. Inoltre, collaboriamo con agenzie turistiche e tour operator. Per quanto riguarda la promozione delle nostre cantine e del vino, la situazione è diversa. La comunicazione è più lenta e non si basa sui social media perché la cantina è ancora un settore legato alla terra e ai ritmi delle stagioni, quindi difficile da programmare. In questo caso, collaboriamo con distributori e importatori per promuovere le nostre cantine sia localmente che all’estero.
La nostra comunicazione è più informativa che commerciale e organizziamo visite guidate alle cantine, partecipiamo a fiere e incontriamo i nostri distributori in tutto il mondo per raccontare la nostra storia e proporre il nostro Sangiovese di Pedrappio. L’elemento centrale della nostra comunicazione rimane sempre quello di mostrare noi stessi in modo genuino e trasparente. Mostriamo come lavoriamo e portiamo le persone con noi nella nostra vita quotidiana. Mio padre è stato un precursore in questo senso. Fin dall’inizio, ha raccontato ai clienti ciò che facciamo in modo spontaneo, seguendo la natura e i suoi ritmi. Credo che proprio in questo risieda la nostra forza. Condé è un posto unico, legato al territorio e alle tradizioni centenarie, che si rinnova giorno dopo giorno senza perdere la sua identità.