Home » Lavoro di squadra e comunicazione: il successo secondo Cantina Specogna

Lavoro di squadra e comunicazione: il successo secondo Cantina Specogna

di Redazione
cover-specogna
Intervista a Cristian Specogna, terza generazione dell’azienda famigliare, che parla della crescita della Cantina, dall’inizio nel 1963 fino ai progetti innovativi attuali.

La storia della Cantina Specogna è quella di una famiglia che da 3 generazioni con massimo impegno e passione sta cercando di far conoscere sempre più l’eccellenza della viticoltura del Friuli Venezia Giulia, e nello specifico dei Colli Orientali della regione. A raccontarci la storia di questa realtà imprenditoriale è Cristian Specogna, che, insieme al fratello Michele, fa parte della terza generazione.

Quando è iniziato tutto?

Tutto ebbe inizio nel 1963 quando nonno Leonardo, dopo anni da emigrante in Svizzera, passò per le colline di Rocca Bernarda a Corno di Rosazzo (in provincia di Udine). Se ne innamorò immediatamente e con i risparmi del suo lavoro decise di comprare un appezzamento di terreno su questo colle. Qui ebbe inizio l’avventura nel mondo dell’agricoltura. All’inizio si trattava di una produzione per autosussistenza con alcune lavorazioni cerealicole, allevamento di bestiame e viticoltura. Poi con nostro padre Graziano si andò verso una specializzazione nella vitivinicoltura con maggiori lavori agronomici in campagna, miglioramenti nel lavoro in cantina e i primi imbottigliamenti, che permise all’azienda di crescere ulteriormente, andando in altre regioni italiane e poi all’estero. Cristian, il sottoscritto, e mio fratello Michele siamo la terza generazione, e assieme a mia moglie Violetta coltiviamo 25 ettari di vigneti gestiti secondo i principi dell’agricoltura biologica, producendo 120 mila bottiglie l’anno in 40 paesi nel mondo.

Cristian & Michele Specogna foto (1)

Avete ereditato una realtà imprenditoriale importante. Qual è il consiglio o insegnamento più importante ricevuto e da chi? E come lo avete poi applicato in azienda?

Ascoltarsi, confrontarsi e condividere. Sono questi i consigli e gli insegnamenti del nonno e di mio padre nel quotidiano associati ai fatti. Molto importanti perché ci hanno fatto capire quanto è importante ascoltare anche chi lavora con te e chi ti è vicino. Il confronto, che nasce anche dall’ascolto, porta a trovare nuove idee e soluzioni idonee e più ottimali per crescere insieme. La condivisione della nostra passione e di intenti, di ideali e le nostre visioni sia a livello umano sia imprenditoriale sono importanti per coinvolgere sempre più i nostri collaboratori nel nostro percorso.

Parlando di social media, comunicazione e produzione, avete cambiato qualcosa durante il passaggio generazionale e portato innovazioni anche tecnologiche nei tre settori?

Sicuramente sì. In ognuna di queste voci abbiamo portato avanti progetti in produzione e comunicazione volti al miglioramento continuo, all’innovazione e al continuo monitoraggio climatico, agronomico e geologico. Stiamo creando una mappatura dei singoli vigneti con delle vere e proprie carte d’identità che ci permettono di comprendere quanto ognuna delle zone che lavoriamo sia peculiare e importante da raccontare. Per la comunicazione abbiamo cercato di migliorarci unendo produzione e comunicazione verso una agricoltura sempre più naturale possibile e di qualità e per una miglior comprensione del nostro territorio. I social sono sicuramente un aspetto che ci aiuta in questo percorso per comunicare in modo vero e sincero per far capire chi siamo e qual è il nostro modo di lavorare.

Tramandare in Italia e nel mondo la grande tradizione vitivinicola e agroalimentare, friulana in primis e italiana poi, è una delle vostre mission. Quanto lavoro c’è dietro imprenditori come voi e quali consigli dareste a un giovane come voi che si addentra in questo mondo?

Il mio più grande sogno è far conoscere sempre più il potenziale qualitativo dello straordinario territorio delle colline friulane in tutto il mondo. Lo sto facendo quotidianamente con passione e tanta voglia. Quanto lavoro c’è dietro?Tantissimo, soprattutto in realtà come le nostre a livello famigliare. Ogni giorno c’è qualcosa da fare, che richiede impegno, sacrificio e orari lunghi. Ecco perché è importante credere e amare ciò che si fa, perché permette di portare avanti il proprio sogno e il proprio lavoro. Il mio consiglio a un giovane: non mollare mai, sia nella produzione che nel commercio, continua con convinzione e ama ciò che fai! È l’unico modo che ti permette di andare avanti in progetti impegnativi e di trasferire agli altri la passione per il tuo lavoro. Noi dobbiamo trasferire la nostra emozione: è quella che rimane impressa a tutti e al consumatore finale. Alle generazioni future vorrei tramandare prima di tutto il valore della condivisione e del confronto: l’importanza di creare momenti di dialogo tra le persone ma anche con le istituzioni del territorio, le diverse figure professionali e le associazioni, occasioni capaci di illuminare quelle riflessioni che insieme possiamo trasformare in progetti concreti.

Foto vigne specogna

Altri sogni?

Mi auguro inoltre che le figure agricole possano essere sempre più capaci di svolgere un ruolo attivo nel preservare la straordinaria ricchezza e unicità ambientale che ci circonda, prendendosi cura del pianeta, investendo in formazione e innovazione, in progetti di valorizzazione delle gestioni agricole che permettano di diminuire gli sprechi energetici e dei prodotti di sintesi, di migliorare la conservazione dei suoli e favorire la biodiversità. Tutte azioni che unite ci porteranno in prima fila in questo così fondamentale percorso per diminuire la suscettibilità del nostro già fragile territorio. Infine, un altro consiglio che voglio dare: abbiate coraggio, perché è ciò che serve per difendere e portare avanti le proprie idee, anche uscendo dagli schemi preconfezionati e oltre le difficoltà che incontreremo, trasformandole ogni volta in un incentivo a migliorare.

Quali sono i vostri punti di forza, a livello di brand e di leadership? E come gestite le difficoltà?

Non è mai semplice elogiare i propri punti di forza. Dal punto di vista di brand aziendale, il nostro valore aggiunto è portare avanti una tradizione di famiglia con tanta passione e voglia di migliorarsi e nell’emozione che da generazioni la nostra azienda trasferisce nel territorio migliorando sempre più dando il contributo per far crescere nel mondo il brand delle colline friulane. Ecco perché a livello aziendale stiamo facendo un gran lavoro come team coeso e volto a migliorarsi sempre. Ecco perché negli ultimi anni ci vengono riconosciuti rispetto e credibilità, che sono in realtà i nostri obiettivi. Come gestiamo le difficoltà? Con lavoro di squadra fatto in comprensione. Grande dialogo e voglia di migliorarsi. In quasi ogni annata ci sono difficoltà nuove e l’unico modo per superarli è studiare, informarsi e confrontarsi per trovare le soluzioni ottimali.

Bottaia Specogna Cri

Come è composto il vostro team e quanto ritenete importante il lavoro di gruppo?

Il nostro team è composto innanzitutto dalla nostra famiglia dove ognuno si è focalizzato nel proprio ruolo in modo tale da avere poi un equilibrio interno ottimale. Abbiamo collaboratori fissi e stagionali che lavorano da anni con noi e sono parte determinante della buona riuscita della nostra produzione. Siamo convinti che la collaborazione fatta con il cuore porti a grandi risultati. Riteniamo il lavoro di squadra fondamentale. In ambito agricolo è necessario creare un team affiatato, veloce e composto da grandi professionalità e competenze di alto livello, in modo tale da intervenire e coordinarsi, soprattutto nei momenti di necessità, come capita spesso nel nostro settore.

Il mondo vitivinicolo è strettamente collegato alla sostenibilità. Cosa significa per voi sostenibilità? Ambientale, economica e sociale.

Bottaia Specogna 2

La sostenibilità è fondamentale per noi, ormai da decenni quando ancora non se ne parlava. All’inizio eravamo concentrati sulla sostenibilità ambientale con un approccio quanto più naturale possibile, andando ad applicare l’agricoltura di precisione con raccolta dati per creare carta d’identità di ogni singolo vigneto. Abbiamo limitato costi, sprechi e eliminato prodotti chimici e di sintesi per arrivare a una gestione quanto più biologica e biodinamica. Limitando costi e sprechi e aumentando il nostro storytelling in modo sempre più comprensibile, siamo arrivati anche a una sostenibilità economica e soprattutto sociale per la collettività che ci circonda. Eliminiamo sprechi di tempo per noi e per i collaboratori, dando valore al tempo libero e soprattutto quello per la famiglia. Investimenti anche in altri progetti che abbiano ricaduta positiva nella comunità e nel territorio con collaborazioni con altre realtà della zona sia produttive sia associative.

 

Redazione

Potrebbe piacerti anche

Lascia un commento