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Alessio Sundas e il suo algoritmo made in Italy per misurare il valore dei calciatori

di Francesco Fravolini
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Ha studiato e creato un metodo per promuovere e guidare gli atleti: grazie a un sistema innovativo di analisi, ora è possibile valutare il potenziale unico di ogni giocatore. «Gestisco il mio brand veicolando l’algoritmo a università, college, accademie. E naturalmente alle società di calcio».

Il mondo del calcio italiano è una grande passione che coinvolge da sempre molte persone, interessate a seguire le vicende sportive della squadra del cuore. Non possiamo dimenticare che siamo di fronte a un vero e proprio mercato, quasi fosse un interessante asset economico. C’è un indotto da non sottovalutare che coinvolge, in ciascuna sfida calcistica, alberghi, trasporti, ristoranti, negozi, senza dimenticare gli interessi finanziari ed economici dei diversi club delle squadre di calcio. Non è semplicemente uno spettacolo (la partita di calcio) da vedere appassionatamente, perché è soprattutto un’industria che riesce a veicolare miliardi di euro all’anno nell’economia internazionale.

Manager, atleti, arbitri, assistenti, medici, allenatori, dirigenti sportivi, fisioterapisti fanno parte di quell’esercito di professionisti costantemente in prima linea durante la preparazione atletica di ogni partita. Alessio Sundas è il manager fra i più conosciuti tra i diversi professionisti dello sport perché ha ideato un algoritmo in grado di valutare le capacità atletiche dei calciatori. Stiamo parlando dell’Algoritmo ASM Calcio Oracle.

Al centro della novità è lo sport poiché l’algoritmo diventa, a piccoli passi, quello strumento necessario che non si immaginava un tempo di applicare proprio allo sport. Il digitale assume quel ruolo decisivo nel mondo del calcio, cambiano le regole del gioco, avanzano modelli più precisi con i quali determinare il livello atletico di un calciatore. È un innovativo sistema che consente una maggiore precisione nella valutazione tecnica di un giocatore, assicurando una maggiore meritocrazia perché a decidere è un algoritmo.

Con Alessio Sundas vogliamo conoscere le diverse dinamiche sportive del mondo del calcio, con un particolare approfondimento sul famoso algoritmo che potrebbe rivoluzionare le valutazioni tecniche dei giocatori.

Come nasce l’intuizione di un algoritmo per misurare la capacità atletica dei calciatori?

Era stato inventato tutto (match analysis, video analizzati dai data analysts, GPS con rilevamento dati, device per la misurazione della performance atletica). Tuttavia c’era ancora un anello mancante: la comparazione dei dati rilevati. Mi spiego meglio. Se un calciatore faceva una buona prestazione, chi era in grado di determinare il valore metric (oppure la misura) fornita dai match analyst? Nessuno, perché non avevano ancora inventato l’unità di misura… Da questa osservazione nasce il mio algoritmo che è in grado di calcolare lo score di ogni calciatore. L’algoritmo viene già usato nelle società sportive del Brasile e dell’Argentina mentre fatica a essere conosciuto negli altri Paesi, perché la rete vendita è iniziata da poco. È necessario concedere il tempo utile per conoscere l’algoritmo e iniziare a usarlo nelle diverse società sportive di tutto il mondo.

Come propone i calciatori alle squadre di calcio?

Invio la scheda tecnica e il report completo del giocatore: si tratta di documenti che illustrano chiaramente il relativo score, calcolato con il mio metodo esclusivo.

Il mondo dello sport deve adeguarsi alle novità del mercato?

Senza dubbio! È importante evitare che gli osservatori sportivi giudichino la bravura del calciatore solo guardando le partite. Quello che conta è basarsi su fattori oggettivi, come l’analisi dei 32 valori metric ufficiali. Sono simboli e numeri ma stabiliscono la preparazione atletica di un giocatore da tenere sempre in debita considerazione.

Quanto è importante raccontare lo sport?

È fondamentale raccontare lo sport attraverso la narrazione delle vicende avvenute nel passato. Sono più preciso: a mio avviso è importante leggere in maniera dettagliata la carta olimpica e fare un’accurata analisi dello sport, dall’antichità fino alla sua evoluzione attuale.

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Il calcio italiano come può agevolare il cambio generazionale?

Temo che l’Italia non riuscirà a tornare a vincere i Mondiali in breve tempo: i giocatori (in tutti i club italiani) non ricevono un’adeguata valorizzazione tecnica, atletica e mentale. L’Italia, per esempio, non ha un forte cambio generazionale perché manca quella varietà che deve essere protagonista nelle discipline sportive. Non solo. Se cambiano i giocatori con maggiore frequenza, è più facile trovare campioni sempre freschi e bene allenati. Soltanto in questo modo si aumenta la probabilità di vincere con maggiore frequenza. O quantomeno provare a sfidare dei campioni con una preparazione atletica all’altezza della competizione.

In che modo utilizza lo storytelling delle gare sportive sui social?

Non uso molto i social media. Trovo che siano una forma di divertimento che non porta a nulla, a parte i like. Molto spesso, i video fanno ‘spegnere i neuroni della gente’. Semplicemente non uso questi canali di comunicazione.

Pensa sia importante scrivere un libro per divulgare la sua filosofia di pensiero sullo sport?

Assolutamente sì. Sono convinto che il mio pensiero passerà alla storia.

Come gestisce il suo brand?

Attraverso una rete di collaboratori riesco a veicolare l’algoritmo nelle università, nei college, nelle accademie e naturalmente nelle società di calcio.

Italia e America: due mondi molto diversi. Quali sono le differenze principali che coinvolgono il mondo dello sport?

I giocatori di calcio americani possiedono un’ottima preparazione atletica, ma non hanno tecnica. I giocatori italiani hanno una minore preparazione atletica, ma sono forniti di maggiore tecnica. Inoltre, negli Stati Uniti, le squadre di calcio non retrocedono facilmente, perché il titolo si compra. Come sappiamo, fortunatamente questo in Italia non è possibile.

 

Francesco Fravolini

Photo Cover: iStock / Jackie Niam

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