Intervista ad Alessia Solidani, hairstylist di Ilary Blasi, Sabrina Ferilli e Michelle Hunziker: «Mai fare cambiamenti importanti quando si è troppo tristi o troppo felici!»
Ognuno di noi sperimenta quotidianamente il potere delle immagini. Un’immagine basta più di cento parole e comunica immediatamente il messaggio che deve veicolare.
Questo concetto è valido anche per chi si occupa di personal branding e per chi ha creato il proprio marchio personale puntando, anche, su un elemento distintivo del proprio aspetto fisico. Anche il taglio dei capelli o l’acconciatura contribuiscono a creare quell’immagine di sé che resta impressa nella mente delle persone, determinando una equazione immediata: taglio (o colore) = persona.
La cantante Caterina Caselli è stata per tutti il “casco d’oro”, un altro taglio a caschetto è quello che immortala la Valentina di Crepax, il fumetto dall’intramontabile pettinatura che tutti chiamano “taglio-alla-Valentina”, se si nomina il pallavolista Andrea Lucchetta, non si può non pensare alla sua chioma tagliata in obliquo.
Anche il colore dei capelli contribuisce a questo tipo di associazione, così la giornalista Lilli Gruber non ha mai cambiato il colore rosso dei suoi capelli, Raffaella Carrà ha accorciato o allungato appena il taglio a caschetto abbandonando solo qualche volta e solo ad inizio carriera, il biondo platino.
«Tendenza è quello che vorresti essere. Stile è ciò che sei»
Dell’importanza di trovare un’immagine che caratterizzi la persona anche quando questa è personaggio, pubblico o noto nel proprio ambiente professionale, abbiamo parlato con Alessia Solidani, la hair stylist di Sabrina Ferilli, Michelle Hunziker e Ilary Blasi, con un’esperienza ultra-ventennale e cinque saloni a Roma.
«Sotto l’aspetto comunicativo, i capelli rivestono un ruolo importante. Io mi sono imposta una regola: non si devono fare cambiamenti importanti quando si è troppo tristi o troppo felici. Da professionista, il coraggio di “azzardare” ce l’ho ma non faccio cambiare taglio o colore alle mie clienti solo per la voglia di cambiare, così, sull’onda di un’emozione.
È una componente etica del mio lavoro, perché so quanto sono importanti i capelli, specie per una donna».
Cosa consiglia quindi a chi le chiede stravolgere la sua immagine?
Di prendere tempo. Ci deve essere consapevolezza prima di cambiare tutto. È bello che si voglia cambiare seguendo le fasi della vita ma non mi piace abusare. Specie dopo il lockdown ho riscontrato nelle clienti un grande desiderio di rinnovamento ma questo non deve essere mai fatto in maniera avventata. Non ho la forbice facile.
Tra i personaggi che si sono rivolti a lei per l’immagine dei propri capelli, ha riscontrato qualche vezzo particolare che può rivelarci?
Avendo lavorato molto nel mondo della moda, ho incontrato personaggi che non vogliono che venga usato il phon né le piastre, quindi, in quel caso, utilizzo solo i mitici bigodini!
Qualche cliente le ha mai chiesto di renderla unica?
Ogni cliente deve avere la sua unicità, ad esempio in alcuni casi attribuisco al taglio il nome proprio di quella cliente. È fatto per lei e diventa iconico.
A proposito di icone, quale personaggio ha fatto dei propri capelli un forte segno distintivo, secondo lei?
Linda Evangelista, con il suo taglio anni ’80, il suo bowl cut, ha fatto scuola. Charlize Theron lo ha poi imitato successivamente ma quel taglio distinse la Evangelista da tutte le altre super model di quegli anni, per quanto fossero tutte bellissime.
Quale taglio di capelli preferisce?
Tutti i bob. Quelli nudi sono la mia peculiarità ma mi piace fare anche tutte le varianti: bob graduati, soffici, in diagonale.
E per quanto riguarda la sua immagine?
Io porto i capelli lunghi, con un taglio che è cambiato poco negli anni. Se una persona si riconosce in uno stile, è bene che lo conservi anche nel tempo. Non è una questione di lunghezza, anche se io stessa li ho accorciati un po’ rispetto a prima. Fanno ormai parte del mio personal brand. L’importante è l’armonia, il comfort, il senso della misura e la sobrietà. Sobrietà è la mia parola-chiave.